giovedì 5 aprile 2012 di Andrea Ventura
La scelta del prodotto da acquistare è un processo che può interessare diverse aree del nostro cervello ed essere più o meno complesso. C’è chi fa acquisti in modo razionale e chi segue l’istinto, quindi sceglie su base emotiva. C’è chi si fida del parere di un esperto o del venditore, chi fa ricerche sul web e ascquista a “colpo sicuro”. Chi sceglie in base alle immagini sulla confezione del prodotto e chi legge accuratamente l’etichetta, spesso con parecchie difficoltà viste le dimensioni dei caratteri ridotte e la presenza di mille loghi di cui si sconosce il significato.
Io, in genere, scelgo razionalmente i prodotti che compro. Anche quando l’acquisto è razionale non sempre ho tutte le informazioni necessarie alla “migliore” scelta. Spesso ignoro totalmente le questioni etiche riguardanti l’acquisto di alcuni beni. Non sapevo per esempio che la maggior parte di jeans sabbiati, scoloriti, viene prodotta al costo di vite umane degli operatori alla sabbiatura, e quando l’ho scoperto ne aveva già parecchi nell’armadio.
L’etichetta e i loghi in essa contenuti dovrebbero guidarci verso il miglior acquisto, anche dal punto di vista etico. Ecco qui di seguito alcuni dei simboli che dovremmo considerare e apprezzare al momento della scelta sull’acquisto di un prodotto piuttosto che un altro
Agricoltura Biologica. Il logo istituito dall’Unione Europea dà ai consumatori la sicurezza riguardo l’origine e la qualità degli alimenti e delle bevande. La presenza del logo sui prodotti assicura inoltre che la coltivazione o l’allevamento delle materie prime avvengano nel rispetto della biodiversità, con il rispetto delle risorse naturali e l’assenza di OGM (organismi geneticamente modificati).
Energy Label. È il marchio che possiamo consultare prima dell’acquisto di un elettrodomestico e che indica l’efficienza energetica, ma che a seconda del prodotto può riportare informazioni aggiuntive, come i lumen di una lampadina o l’efficienza nel consumo di acqua e la rumorosità per una lavastoviglie. Lo sapevate che è in arrivo l’etichetta “energy label” per gli pneumatici che indica la classe energetica, il comportamento sul bagnato e la rumorosità di ogni gomma?
Energy Star. Il marchio promosso dall’Unione Europea volto a segnalare le apparecchiature per ufficio alimentate elettricamente che risultano energeticamente efficienti e che pertanto permettono un maggior risparmio di energia. Il marchio lo possiamo vedere quando accendiamo un PC energicamente efficiente.
Friend of the Sea. Il logo che prende nome dall’omonima organizzazione non governativa no-profit che ha per scopo quello di tutelare l’habitat marino. Il marchio certifica che, in accordo con il codice di condotta per la pesca responsabile redatto dalla FAO, che sia la pesca che l’acquacultura siano ecosostenibili, in particolare solo prodotti provenienti da specie marine non ipersfruttate possono essere etichettati come prodotti “amici del mare”.
Fair Trade. Il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale garantisce che i prodotti con il suo simbolo siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud del mondo e siano stati acquistati secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale. Possiamo trovare il logo soprattutto su confezioni di cioccolato, cacao, tè, caffè e tutti i prodotti provenienti dalle regioni più povere del nostro pianeta.
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Radura. A cosa pensate quando vedete questo logo? Natura? Sole al tramonto? Questo logo è uno di quei loghi che minano l’utilità dei precedenti loghi. Se ne vedono tanti in giro, loghi con delfini che vengono confusi per il Dolphin Safe, ma che non assicurano la salvezza dei delfini dalle reti da pesca, simboli con un richiamo al “naturale” su prodotti che di naturale hanno ben poco. In questo caso il simbolo a destra rappresenta un ortaggio irradiato, un processo di sterilizzazione che attraverso raggi gamma, raggi X o elettroni uccide virus, batteri ed insetti. Questo processo ha suscitato non poche polemiche sia riguardo la sicurezza ambientale che quella dei consumatori. Nonostante i test condotti da più di mezzo secolo di sperimentazioni, misteriosi incidenti e polveroni inclusi, gruppi di esperti affermano che non ci sono prove a sufficienza per affermare che il processo sia sicuro per i consumatori di prodotti irradiati e per le successive generazioni. Certo un logo con delle verdi foglie ed un sole che le avvolge è più attraente di un logo giallo e nero simile a quello che indica pericolose radiazioni… ma se un simbolo non è facilmente leggibile a che serve?