Etiopia /Proteste e vittime in Oromia per il timore dei contadini di perdere le proprie terre

Creato il 16 dicembre 2015 da Marianna06

Almeno cinque vittime secondo il governo, diverse decine per chi è sceso in strada a protestare: è il bilancio, ancora incerto e da verificare, di proteste e scontri di piazza in alcune città dello Stato dell'Oromia innescati dal timore che una ridefinizione dei confini amministrativi di Addis Abeba possa privare i contadini delle proprie terre.

A riferire di cinque morti è stato ieri un portavoce dell’esecutivo, Getachew Reda. Secondo il responsabile, "manifestazioni pacifiche" cominciate il mese scorso si sono trasformate negli ultimi giorni in focolai di violenza con militanti che “terrorizzano civili e incitano i gruppi etnici gli uni contro gli altri”.

Cortei e proteste si sono svolti in particolare nelle città di Haramaya, Jarso, Walliso e Robe. Secondo testimonianze rilanciate sui social network, per disperdere i manifestanti gli agenti della polizia anti-sommossa hanno utilizzato gas lacrimogeni e esploso colpi d'arma da fuoco.

Come confermato da Human Rights Watch, ong con sede negli Stati Uniti, all’origine della mobilitazione c’è il timore che "l'ampliamento del territorio di Addis Abeba possa privare i contadini Oromo delle loro terre”. 

Proteste e disordini si erano verificati già lo scorso anno e si erano conclusi con un bilancio di otto vittime secondo il governo e decine secondo ong e fonti indipendenti.

Con 27 milioni di abitanti lo Stato di Oromia è il più popoloso dell’Etiopia. La comunità che lo abita, perlopiù di religione musulmana, è tradizionalmente ai margini delle decisioni politiche a livello federale.

                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)