Eugenio Finardi Live, di Marco Pessina

Creato il 17 marzo 2015 da Athos56
Eugenio Finardi Live al Teatro Astra - Schio (VI) - 14/03/2015
Definire  EUGENIO FINARDI un semplice cantautore é alquanto riduttivo. Da sempre l'artista milanese si é attorniato di ottimi musicisti, privilegiando gli arrangiamenti, conditi come sempre da testi rivolti al sociale. Era così negli anni '70 ed é così tuttora. Non é stato diverso in occasione di questo FIBRILLANTE tour,che prende il nome dal recentissimo album dell'artista milanese, prodotto da MAX CASACCI, leader e fondatore dei SUBSONICA, e nel quale si é avvalso di varie collaborazioni, tra le altre quelle di MANUEL AGNELLI (AFTERHOURS) e PATRIZIO FARISELLI (AREA). Se ne sono accorti gli oltre 700 paganti del teatro scledense. Impeccabile come al solito l'organizzazione  a cura di SCHIO LIFE di CLAUDIO CANOVA. E’ recital quello di FINARDI -perché di questo si é trattato- nella cui prima parte si sono potuti ascoltare brani come: CADERE SOGNARE -toccante in quesito caso la premessa di una canzone nata da una richiesta esplicita d'aiuto di un disoccupato del Sulcis in Sardegna- o COME SAVONAROLA, che é un autentico inno di protesta nei confronti dei signori del potere. Non mancano nemmeno momenti intimistici del mondo femminile, come nell'intensa LE DONNE PIANGONO IN MACCHINA. Gli arrangiamenti sono briosi e non si può certo dire che manchino di fantasia, visto che toccano praticamente tutti i generi, come nel caso di DIESEL, vecchio pezzo dal terzo album omonimo, eseguita sul ritmo di un bel funky jazz. Il concerto cresce e la gente apprezza. Gli aneddoti piacevoli che FINARDI mette tra un pezzo e l'altro ci fanno capire la profondità d'animo e la coerenza di un artista che non é mai cambiato nel tempo, rimanendo fedele al suo forte impegno sociale e politico degli anni dei concerti del PARCO LAMBRO di Milano. Si possono ascoltare via via DOLCE ITALIA, pezzo nostalgico nato durante la permanenza negli Stati Uniti di EUGENIO, per poi tuffarci nei maggiori successi come LA RADIO, NON E' NEL CUORE o EXTRATERRESTRE. Hanno suonato con lui i bravi: GIOVANNI MAGGIORE (chitarre e cori), MARCO LAMAGNA (basso e cori), CLAUDIO ARFINENGO (batteria) e PAOLOGAMBINO (tastiere). Non manca certo un corposo bis finale con LA C.I.A. in versione rivisitata, un lungo pezzo blues cantato in inglese e MUSICA RIBELLE come gran finale. Pubblico in piedi per il giusto tributo finale all'artista milanese e alla sua band con un lungo battimani, che sancisce la fine delle quasi due ore del concerto in terra scledense. Alla prossima.

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