Eugenio Müntz, Firenze – Palazzo Vecchio: il cortile

Da Paolorossi

Il cortile del Palazzo Vecchio così stretto e così buio venne in parte rifatto da Michelozzo, nella seconda metà del XV secolo, ed ebbe la sua decorazione definitiva 100 anni più tardi, in occasione del matrimonio di Francesco dei Medici coll'arciduchessa Giovanna d'Austria.

Delle colonne il cui fusto venne ornato nel 1565 di stucchi simulanti scanalature, geni, fogliame, grottesche, sostengono le arcate sotto le quali stanno dei becchi a gas d'uno stile abbastanza moderno.

Sopra le colonne, dei medaglioni col giglio fiorentino o l'aquila imperiale ed affreschi del XVI secolo (battaglie, ornamenti o grottesche) pesanti e vuoti. Dire che il bravo Vasari, prezioso come storico d'arte, ma molto meno raccomandabile come pittore, ha presieduto a tale decorazione, significa spiegarne tutte le lacune.

Delle finestre e degli "occhi" guardano sul cortile, ma non contribuiscono ad accrescergli la luce. Nel centro sta una fontana adorna di uno dei capolavori del Verrocchio, il Patto col delfino.

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( Eugenio Müntz, brano tratto da "Firenze e la Toscana", Fratelli Treves Editori, 1899 )

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