Euridice ed i gatti
Da Gullclouds
Chi ha avuto la fortuna di avere in casa cuccioli di cane e gatto, ricorderà con gioia i momenti di gioco che ci lasciavano stupiti e divertivano le noste giornate .... e poi ... tanta complicità tra di loro, tanta comprensione da parte del più grande nei confronti del più piccolo ... amici e fratelli per sempre senza alcuna distinzione di razza. Con questo racconto Nella ci conduce nel loro magico mondo tutto racchiuso tra le mura di casa ed un giardino ..... A questo punto ringrazio Nella per l'invio di questa bellissima storia ... ed esco in punta di piedi augurandovi buona lettura.
Vi racconto questa sera un storia che sembra tratta da un cartone animato, ma invece, credetemi, è la pura verità! Euridice era una cagnetta Terrier gigante meravigliosa, bianca arancio, ma aveva un unico difetto: non sapeva di essere un cane! Nata e cresciuta con una cucciolata di gattini ed educata da mamma gatta, la cosa non destò preoccupazione nei primi anni di vita.
I giochi non cambiavano di molto, le pappe neppure, c'era solo quello strano miagolio che a lei non veniva bene, per via dell'altra lingua, che il buon Dio le aveva insegnato a parlare. Ma tutto era abbastanza contenuto i primi mesi. Un'altra preoccupante differenza era che Euridice diventatava molto grande rispetto ai fratellini ed alle sorelline. Via via che il tempo passava, un altro impedimento era quello del gioco.
Chi possiede cani e gatti sa abbastanza bene quali siano le differenze, non tanto nell'agguato alle differenti prede, ma soprattutto, all'agilità che hanno i felini ad arrampicarsi sugli alberi, o scalare reticolari, cancelli, grindaie e quindi salire sui tetti. La cosa che la faceva indispettire di più era non poter seguire la sua "famiglia", (perchè tale era), nelle loro scorribande e malgrado i suoi sforzi fossero notevoli, più in là non poteva andare.
Tutto questo la immalinconiva molto, e guardava con occhi tristi questi momentanei distacchi, felice di ritrovarsi poi nuovamente tutti insieme. La sua mole era diventata veramente notevole, ma uno dei gattini ormai diventato gatto adulto, capiva più degli altri il suo disagio e non volle più lasciarla sola. Ma nello stesso tempo, non voleva certo rinunciare alle sue scorribande diurne e notturne e ragionando un poco, trovò un compromesso. Incominciò a cercare degli appoggi naturali, come scatole,casse, sacchi che potessero aiutare Euridice a scalare od almeno salire i tetti. E piano piano con infinita pazienza, questa bella cagnona imparò a salire con l'appoggio giusto, sulle tegole della casa e si sentiva così felice, perchè riusciva ad essere con la sua famiglia, poteva controllare cosa facevano, poteva guardare il mondo dall'alto. Che sensazione fantastica. Ma non finisce qui!
Certamente non poteva seguire tutta la tribù sui vari tetti, perchè c'erano dei veri e propri balzi da fare e con il suo peso, non ne era capace. Ma fosse stata anche più agile un cane che vola da un tetto all'altro, per ora si vede solo nei cartoni animati! Il fratello che nutriva più affetto per lei, rincorreva, cacciando le varie prede, o rubando, da buon gatto, spesso e volentieri quello che gli capitava a tiro ed, a parer suo, boccone delicato. Ma non lo mangiava da solo, certamente no! Se la distanza da un tetto all'altro era notevole, ritornava dove aspettava Euridice, e consumavano il pasto assieme. Se invece, contava che il bottino, stando in guardia e cacciando ancora, continuava la sua ricerca e..( credeteci vi prego) tirava letteralmente sul tetto dove stava la sorellona, metà della sua "conquista".
Questi sono gli animali! Tutto ciò che sembra impossibile all'occhio di un umano, diventa semplice realtà per i nostri pelosoni. Quanto ancora abbiamo da imparare......