EURO 2012: La Partita della Morte

Creato il 31 maggio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Damiano Benzoni

Il primo luglio allo stadio Olimpijs’kyj di Kiev andrà in scena la finale dei Campionati Europei di calcio 2012, coospitati da Ucraina e Polonia. Aperto nel 1923, lo stadio fu rinnovato e ampliato nel 1941 e avrebbe dovuto essere inaugurato il 22 giugno 1941 con un incontro della Dinamo Kiev. Quel giorno la Wehrmacht tedesca iniziò l’Operazione Barbarossa contro l’Unione Sovietica occupando l’Ucraina e bombardandone la capitale. Molti giocatori, trattenuti nella capitale dal presidente dell’NKVD Lev Varnavskyj, parteciparono alla resistenza partigiana fino alla caduta della città, il 19 settembre 1941, facendo prigionieri seicentomila ucraini, costretti a firmare una dichiarazione di lealtà al regime nazista per poter tornare a Kiev.

Sullo sfondo della città occupata dai nazisti si staglia una storia talmente iconica da essere divenuta leggenda e distorta in più versioni: dalla propaganda sovietica, da sceneggiatori cinematografici e autori teatrali, dal passaparola e, magari, dagli stessi protagonisti sopravvissuti. La versione più affidabile e meglio documentata è quella di Andy Dougan, autore nel 2001 del libro Dynamo: Defending the Honour of Kiev. I nazisti organizzarono un campionato di calcio cittadino a fini propagandistici per rafforzare il proprio controllo sulla popolazione: Iosif Kordik, un imprenditore che era riuscito a farsi riconoscere lo status privilegiato di Volksdeutsche millantando cittadinanza austriaca, era riuscito ad assumere nella sua fabbrica di pane diversi ex giocatori della Dinamo e del Lokomotiv, creando una vera e propria squadra con le migliori stelle del calcio di Kiev.

Organizzatore e capitano carismatico della squadra era il portiere Mykola Trusevič e nell’FC Start – questo il nome della formazione – figurava anche l’ala Makar Hončarenko, che nel 1992 raccontò a una radio la sua storia, narrando di aver conservato la propria divisa e i propri scarpini all’arrivo dei nazisti: nazismo o comunismo, era sicuro che avrebbe avuto l’occasione per giocare a calcio. La Start partecipò al campionato infilando, grazie al valore dei suoi giocatori e nonostante la forma precaria dovuta alle ristrettezze della guerra, una lista ininterrotta di successi: ben presto diventò un talismano della città, ispirando la resistenza al regime nazista. Il destino del FC Start si scontrò contro il Flakelf, una squadra militare della Wehrmacht mandata a Kiev con lo scopo di piegarsi. Il Flakelf perse 5-1 la partita del 6 agosto 1942 nei giorni in cui Stalin spronava l’Unione Sovietica a non fare nemmeno un passo indietro.


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