Renzo Rabellino è il segretario nazionale del Movimento No Euro, la cui base si trova a Torino e sin dal 2003 è impegnato nella lotta alla moneta unica. Il suo curriculm è, per essere gentili, a dir poco vario: in politica sin dal 1990, è stato tra le file della Lega Nord e quindi nel consiglio Regionale del Piemonte; espulso “per deviazionismo” dal Carroccio nel ‘93 s’inventa il movimento “Lega per il Piemonte Nazione”, quindi “Piemonte Nazione”, nel quale, nel 1997, concorse all’elezione a sindaco di Torino sostenuto da liste come “Commercianti artigiani uniti” e – ahinoi – “Immigrati clandestini basta!”, incassando letteralmente una manciata di voti. Torna alla carica nel 2001, sempre il lizza per assurgere a primo cittadino torinese, nelle file del “Movimento Autonomista” appoggiato da “Torino Libera”. Alle politiche del 2006 si allea con la Casa della Libertà di Silvio Berlusconi mentre nel 2008 si presenta alle elezioni nelle file di “No Euro- Lista dei grilli parlanti” (nulla a che vedere col comico genovese) accorpando a sé movimenti quali “Moderati”, “Lega Padana”,“Pensionati e Invalidi”, “AutomobiLista”, “No privilegi politici” e “Forza Roma”. Ora è tornato ad occuparsi a tempo pieno del movimento No Euro e prosegue la sua lotta ragguagliandoci sul fatto che “l’euro è un fallimento totale” e che la moneta unica “non arriverà all’estate”.
Dal momento che il mese scorso avevamo scambiato due chiacchiere con la docente di economia presso l’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” nonché vicepresidente e consigliere d’amministrazione della Banca Popolare di Novara, Eliana Baici, fervente europeista e fiduciosa nella “cura Monti”, questa volta ci è sembrato opportuno rivolgerci a chi invece vede nell’euro la radice di (quasi) tutti i problemi, nell’Unione Europea un superstato che ci soffia sul collo e nella BCE un’organizzazione truffaldina che stampa denaro dal nulla indebitando gli Stati membri all’infinito.
“La situazione è scappata loro di mano”, esordisce Rabellino, riferendosi ai poteri forti e all’UE. “ed ora, con le loro manovre, le loro dichiarazioni, le loro false speranze ci stanno solo prendendo in giro. Sanno già che l’Euro ha i giorni contati. Monti stesso lo sa. Chi dice che ci salveremo è in malafede… e mi stupisco che ci siano docenti di economia che sostengano che possiamo farcela. Evidentemente non stanno a sentire ciò che gli economisti dicono da anni: la Germania, ma anche la Francia, non hanno nessuna intenzione di pagare il debito greco. Sapete a quanto ammonta lo spread tra Germania e Grecia? A 3.800 punti. Un’enormità. (Come ben sappiamo, lo spread italiano si aggira attualmente intorno ai 500, considerata già una sogli d’allarme, ndr). Lasceranno sprofondare la Grecia, e con lei- per effetto domino- l’intera Europa. E’ questione di mesi”.
“Del resto”, continua Rabellino, “come fa a stare in piedi una moneta unica se non viene unificata l’economia? Imposte, Iva, tributi, ecc. variano di Paese in Paese, e così si crea una concorrenza sleale tra Stati. Basta guardare quanto ci sta guadagnando da questa crisi la Germania. Loro ora prosperano, dettano le regole del gioco, mentre l’Italia- e con lei i Paesi considerati di serie B- fallirà”.
“Ci hanno messo in una situazione da cui è probabilmente impossibile uscire, è come un cane che si morde la coda: le banche prestano denaro agli Stati, i quali si indebitano per pagare i tassi d’interesse tecnicamente inestinguibili ma costantemente versati nelle tasche delle banche creditrici. Ma si badi: il denaro che le banche prestano non esiste fisicamente, mentre quello che deve essere restituito esiste eccome, è reale, e viene sottratto dai conti pubblici. Del resto è ciò che accade anche ai cittadini: la banca che ci fa un prestito di 50 mila euro non ci deposita materialmente il denaro, ma si limita a digitare la cifra sul computer. Quei soldi non esistono, sono solo un numero che viene scritto sul nostro conto corrente. Lo dimostra il fatto che se volessimo ritirare tutti i 50 mila euro in un colpo solo non ce lo permetterebbero. Gli interessi che paghiamo però sono reali eccome, e a fine mese ce ne accorgiamo. E’ la più grande truffa mai escogitata a livello globale”.
E’ quello che comunemente viene chiamato “signoraggio bancario”, su cui invitiamo i lettori ad informarsi. Dopo tutto, su larga scala, ciò che sta accadendo agli Stati con la BCE è ciò che accade con un mutuo ai cittadini con il proprio istituto bancario “di fiducia”: viene prestato denaro inesistente, ma carico di interessi che devono essere inderogabilmente pagati.
Quale sarebbe allora la situazione per uscire da un purgatorio finanziario di tali proporzioni? “Innanzi tutto”, spiega Rabellino, “occorre fondere i debiti pubblici di tutti gli Stati dell’Eurozona in modo da non creare un divario tra Paesi cosiddetti insolventi e Paesi solventi. Poi, soprattutto, prendere come esempio l’Islanda, che dopo la bancarotta dell’anno scorso, tramite referendum si è letteralmente rifiutata di pagare il proprio debito agli investitori britannici e olandesi, ha fatto arrestare i principali responsabili della crisi e ha nazionalizzato le banche. E’ l’unica soluzione…anche se, francamente, un’operazione simile, in Italia, la vedo dura a realizzarsi”.
Sullo stesso argomento, voci contrapposte: nello scorso numero della Pulce “I banchieri ci salveranno dal crac?“.