Eurolega, 6a giornata Top 16: Teodosic-De Colo, il tesoro del CSKA Mosca

Creato il 08 febbraio 2016 da Basketcaffe @basketcaffe

Round 6 dell’Euroleague 2015/2016 che segna diverse crepe nella gerarchia del vecchio Continente. Le spagnole, da anni regine della competizione abdicano, con un Barcellona irriconoscibile che crolla in casa del Bamberg di Trinchieri e un Real Madrid che cede tra le mura amiche contro il Laboral Kuxta, ad oggi l’unica spagnola che si qualificherebbe ai playoff. Continua la marcia inarrestabile del Fenerbahce che regola l’Efes nel derby turco del Bosforo, e anche il Panathinaikos continua la striscia vincendo a domicilio contro il Cedevita. Nelle zone alte il Cska Mosca va sul velluto in Lituania a Kaunas, e il Lokomotiv Kuban rafforza la seconda piazza con i due punti strappati in casa dell’Unicaja Malaga. La partita più bella resta quella di Atene in cui un Olympiakos con le spalle al muro trionfa sul Khimki con il trentello di Printezis contro un trio Shved-Dragic-Rice sempre più collaudato.

MVP

Georgios Printezis. L’eroe di Istanbul 2011 regala un successo chiave all’Olympiakos. La formazione di coach Sfairopoulos, reduce da tre KO consecutivi si rialza al Pireo superando il Khimki Mosca. I greci hanno beneficiato della prova monstre di Printezis che ha scritto 30 punti con 9/13 da due e 3/5 da tre. Il cammino in un girone così equilibrato è ancora lungo ma per i greci aver ritrovato un Printezis così determinate è un aiuto davvero importante.

TOP

Laboral Kuxta. L’unica spagnola sulla carta qualificata alla fase successiva è anche quella meno pronosticata alla vigilia. Con un Barcellona irriconoscibile, un Real Madrid troppo incostante e un Unicaja Malaga che sembra aver perso lo smalto iniziale, la formazione di coach Perasovic è l’unica a tenere alto i colori spagnoli nella competizione. La vittoria ottenuta nel fortino del Real Madrid spalanca le porte dei playoff, strappati in un girone che alla vigilia sembrava proibitivo per i Verdi. Con un Bourussis versione MVP, Fabien Caseur esploso definitivamente e i vari Adams, Blazic e Bertans sempre costanti, il Baskonia può rivivere gli antichi splendori.

FLOP

Real Madrid e Barcellona. Nel calcio i due giganti spagnoli dominano senza rivali mentre nel basket faticano, e spesso crollano anche contro avversari modesti. Il Real di Laso staziona appena sotto la fascia di qualificazione, estromesso a causa della differenza canestri. Pesano molto gli stop interni contro Barcellona e Laboral Kutxa, che hanno vanificato le belle vittorie contro Olympiakos e Bamberg. La creatura di Laso sembra arrancare, causa mancanza di continuità e precisione al tiro, mentre i nuovi innesti più che allargare la rosa sembrano aver destabilizzato l’equilibrio. Il Barcellona rappresenta la grande delusione di queste Top-16 ferma a due sole vittorie (di cui una, El Clasico, ottenuta grazie al jumper di Doellman allo scadere). Pasqual paga scelte di mercato difficili da capire con il doppio colpo Samuels-Lawal (7 punti in due in Germania) e una difficoltà offensiva molto preoccupante con il solo Doellman capace di trovare il canestro con continuità. Le Final Four di Berlino potrebbero avere presto i primi illustri forfait.

MAN OF THE WEEK

De Colo-Teodosic. La coppia del Cska Mosca regala ai russi un’agevole vittoria contro lo Zalgaris. Il francese e il serbo formano il duo di piccoli più micidiali del vecchio continente, vantando talento, visione di gioco e quel giusto pizzico di spettacolarità che occorre per infiammare gli animi. Il referto di Kaunas recita 19 punti (4/8 da due e 3/4 da tre), 3 assist e 3 recuperi per Nando, e 20 punti (4/7 da due e 3/6 da tre) e 4 assist per Milos. Si faccia avanti chi può fermarli?

SURPRISE OF THE WEEK

Ekpe Udoh. L’ala grande nigeriana naturalizzata americana è definitivamente esplosa anche in Europa. L’ex giocatore di Milwaukee, Clippers e Golden State nelle ultime prove ha sfornato 21, 17 e 15 punti, aggiungendo fisicità e presenza alla difesa di Obradovic. Con una formazione che vanta Vasely, Datome, Dixon, Bogdanovic e compagnia, la crescita di Udoh rappresenta quel tassello fondamentale che mancava al Fenerbahce. Sei vittorie consecutive nelle Top-16, i playoff sono a portata di mano, ma per l’obiettivo principe la strada è ancora lunga.