Sono stati i 15 Stati membri dell’Ue a ottenere i migliori risultati, grazie a un impegno comune che ha prodotto un abbassamento del 3,5% tra il 2010 e il 2011.
Sulla base di questi dati la AEA ha affermato quindi che rispetto al 1990 le emissioni di gas serra sono state ridotte in totale del 17,5% mentre gli “UE 15” si trovano, al momento, al di sotto dei livelli stabiliti dal Protocollo di Kyoto del 14,5%.
Secondo gli esperti, tra le principali cause che hanno determinato il calo in oggetto c’è senz’altro un inverno particolarmente mite, almeno a livello europeo, che ha prodotto un abbassamento della richiesta per il riscaldamento domestico e, di conseguenza, un utilizzo inferiore, rispetto agli anni precedenti, di gas naturale. Al contempo, è continuata la crescita del livello di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Il settore economico non coperto dall’Emission Trading Scheme ha ottenuto invece una riduzione del 3,1% delle emissioni con la consapevolezza però che i vantaggi ambientali maggiori stanno derivando dall’attenzione delle famiglie e dal settore servizi, che ha migliorato le proprie performance energetiche. Anche il settore trasporti ha contribuito alla riduzione del rilascio di inquinanti: per il quarto anno consecutivo ha migliorato i propri standard abbassando l’impatto dell’1,8%.
[foto da ecoblog.it]