I consumi di elettricità e gas in Italia rimarranno bloccati almeno fino al 2020: la domanda sarà infatti in calo rispettivamente di 6 Twh e 7 miliardi di metri cubi.
(pd.infn.it)
Una situazione critica rispecchiata anche dai dati Europei e che coinvolge fortemente le imprese. Nel periodo 2011 – 2013, infatti, queste ultime hanno svalutato asset fossili per 18 miliardi di euro e per i prossimi tre anni prevedono di tagliare i costi per 10 miliardi e gli investimenti di 37 miliardi, oltre a chiudere centrali per 29 Gw. Sono i principali risultati del XIV Osservatorio sulle Alleanze e le Strategie nel Mercato Pan Europeo delle Utilities di Agici Finanza d’Impresa in collaborazione con Accenture. Il consueto rapporto, presentato oggi a Milano.
Secondo i risultati della ricerca “il mercato italiano ed europeo delle utility oggi non è solo in crisi ma sta radicalmente cambiando volto: l’attuale andamento dello sviluppo dell’efficienza energetica farà si che i consumi si ridurranno anche quando il Pil tornerà a crescere. In Italia la domanda di elettricità al 2020 calerà di 6 Twh, mentre per il gas la riduzione sarà di oltre 7 miliardi di metri cubi. In Europa le previsioni non sono certo più rosee”.
“La generazione distribuita e le rinnovabili continueranno a crescere in modo sensibile: la produzione da Fonti Energetiche Rinnovabili (Fer) in Europa aumenterà di oltre 300 TWh nei prossimi 6 anni, cioè l’equivalente del consumo dell’intera Italia. Tutti questi elementi -secondo l’Osservatorio- concorrono a mettere in crisi molte utility europee che ancora ragionano avendo come riferimento il vecchio modello energetico.