Sembra proprio che le competizioni europee siano qualcosa di non adatto alla squadra di Reja che, seppur rallentando nelle ultime giornate, si è invece resa protagonista di un ottimo avvio di campionato.
Il pareggio di ieri sera contro il Vaslui, squadra romena di nessuna tradizione, è stata l'ennesima prestazione deludente della squadra capitolina in questa edizione della coppa, facendo seguito al pareggio casalingo contro gli stessi romeni, quello in trasferta contro lo Zurigo e la sconfitta di Lisbona contro lo Sporting, risultati a cui fa riscontro la sola vittoria contro lo Zurigo, ottenuta sul campo dell'Olimpico.
Uno score non esaltante, ottenuto per di più con prestazioni non all'altezza del valore della squadra, che comunque la si voglia mettere è una delle migliori del nostro campionato e non dovrebbe soffrire così tanto contro squadre di livello certamente non elevato come lo Zurigo e il Vaslui.
Eppure in coppa la Lazio non ha mai veramente mostrato il suo volto migliore, giocando gare incolori e deludenti, perfino ieri, quando per essere sicuri di passare il turno, era necessario conseguire la vittoria.
Eppure i giocatori biancocelesti anche ieri non sono stati capaci di fare una gara volitiva e d'attacco, soffrendo invece la maggiore aggressività per buona parte della gara, riuscendo a tenere il risultato in equilibrio grazie anche alle parate del portiere Federico Marchetti, che ha confermato di essere ritornato nella sua migliore forma, dopo l'anno di inattività seguito alla rottura col Cagliari.
Se poi si pensa che più volte i dirigenti e il tecnico laziali avevano più volte indicato nella coppa europea uno degli obiettivi stagionali della squadra, non si potrebbe non parlare che di un primo fallimento della stagione, nel caso la compagine capitolina dovesse essere eliminata già al primo turno.
Una qualificazione per altro difficilissima da raggiungere, perché non solo la Lazio dovrà fare il suo battendo uno Sporting di Lisbona che non rappresenta un avversario facile e soprattutto dovrà sperare nella vittoria dello Zurigo, che ormai non ha più nulla da chiedere alla competizione, sul Vaslui.
Inutile dire che, come sempre quando i risultati sono contrari, le polemiche sono divampate subito e pure più violentemente del previsto, perché non solo sono ritornate le critiche sulle scelte del tecnico, a mio avviso più che giustificate, ma hanno coinvolto anche uno dei giocatori più attesi e più deludenti di questo inizio di stagione, l'attaccante francese Djbril Cissé, che ci ha messo di suo mettendosi a scambiare insulti via Twitter con i tifosi che lo criticano.
Purtroppo questo accade quando si accendono troppe speranze sul rendimento di un giocatore che in realtà non potrà mai soddisfarle.
Per una serie di circostanze, come l'ingerenza di un noto agente fifa, Djbril Cissè è stato dipinto e propagandato per il fenomeno che non è, conquistando, anche grazie al suo aspetto folkloristico, un credito presso i tifosi assolutamente ingiustificato. Se poi ci mettiamo la posizione in campo non adatta alle sue caratteristiche tecniche in cui l'allenatore ha deciso di schierarlo, ecco che il rendimento del giocatore, oggi chiaramente in piena confusione, è addirittura inferiore di quanto anche i più pessimisti potessero prevedere.
Qualche mossa di mercato non si è rivelata particolarmente azzeccata: scambiare Mauro Zarate, che con Klose si sarebbe integrato a meraviglia, con Cissé non è stata una buona idea, come non sembra sia stata una buona idea pure l'ingaggio di Lorik Cana, che sembra il gemello bolso del guerriero visto a Marsiglia. La società pare sia intenzionata a ritornare sul mercato e voci insistenti parlano di un interessamento per l'attaccante tedesco Lucas Podolski, spalla usuale del connazionale Miro Klose, il cui acquisto però certificherebbe il fallimento del collega francese.
Importante, anche per stemperare le tensioni, sarebbe almeno tornare alla vittoria in campionato, non perdendo l'occasione di rafforzare la posizione in classifica battendo le avversarie dei prossimi incontri, il Novara e il Lecce.