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Europa League: Juve, sfuma il sogno. Benfica in finale

Creato il 02 maggio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Europa League: Juve, sfuma il sogno. Benfica in finale   Scritto da lorenzobaudino    

Ieri sera, allo Juventus Stadium, si è giocata una partita da dentro o fuori. A pochi passi, ormai, dalla conquista del 3° scudetto dell’era Conte, il destino della Juve in Europa si sarebbe deciso al termine di questa attesissima partita. JuventusBenfica, infatti, ritorno della semifinale di Europa League, potrebbe diventare la chiave di accesso dei bianconeri alla finale che si giocherà proprio nello stadio di Torino. Le due squadre giungono a questa partita con il risultato di 2-1 per i padroni di casa all’Estadio da Luz. Parziale, questo, che mette la squadra di Antonio Conte nella condizione di dover segnare almeno un gol, per assicurarsi la vittoria, a patto di mantenere la propria porta inviolata. Dall’altra, però, il Benfica ha già ampiamente dimostrato di essere una squadra ermetica e difficile da affrontare, facendosi forte di una solida difesa e un attacco molto prolifico.

Veniamo, dunque, alle formazioni:

Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtesteiner, Pogba, Pirlo, Vidal, Asamoah; Llorente, Tévez.

Benfica (4-2-3-1): Oblak; Pereira, Garay, Luisao, Siqueira; Amorim, Perez; Gaitan, Rodrigo, Markovic; Lima.

Potremmo dire, senza alcun dubbio, che alla Juve, nel primo tempo, manchi solo il gol. Nei primi 45′, infatti, gli undici bianconeri conducono una prestazione quasi impeccabile, dominando nel possesso palla come nelle occasioni da gol. Jorge Jesus, come prevedibile, assetta una squadra ultra difensiva e pronta a pungere con le veloci ripartenze del capitano Lima e Rodrigo. Per questo motivo, la Juve attacca in maniera costante, assediando i portoghesi, ma, al tempo stesso, timorosa di possibili contropiedi, si chiude subito, non lasciando spazi agli avversari. Le occasioni più importanti di questa prima metà vengono costruite dal centrocampo bianconero. Grazie agli esterni, Lichtsteiner a destra e Asamoah a sinistra, che riescono a compiere affondi pericolosi sulle rispettive fasce, numerosi sono i traversoni che precipitano nell’area avversaria. Sarà Vidal in ben due occasioni a creare le palle gol più importanti: prima con un tiro-pallonetto che finisce poco alto e poi con un colpo di testa che il gigante Luisao devia in calcio d’angolo sulla riga di porta. Allo stesso modo, con i tiri da fuori, la Juve non ha fortuna e Pirlo e un circense Pogba non impensieriscono Oblak. Le squadre vanno quindi a riposo al termine dei primi 45′ ancora sullo 0-0.

Nella ripresa una pioggia, a tratti molto intensa, accompagna i giocatori nel loro ingresso in campo. Nessun cambio durante l’intervallo quindi stesso copione del primo tempo: Juve che attacca e Benfica che aspetta, pronto a ripartire. Dopo una decina di minuti, la partita comincia a diventare fallosa e l’arbitro tira fuori i primi cartellini gialli, di cui segnaliamo quello nei confronti di Perez per spinta ai danni di Tévez. 5′ dopo, infatti, su un possibile contropiede dei padroni di casa ancora l’uruguaiano stende Vidal. Per l’assistente di gara, non c’è dubbio è espulsione. 11 contro 10 quindi e da questo punto in poi la Juventus ci proverà in tutti i modi per infilare il gol della possibile vittoria. Nonostante l’ingresso di Giovinco al posto di un impreciso Bonucci, i frutti di una cosi forte trazione offensiva tardano ad arrivare per cui Conte opera gli ultimi due cambi: dentro Osvaldo e Marchisio, fuori Llorente e Vidal. L’assedio negli ultimi dieci minuti, poi, è disperato. Lichtsteiner, beccato davanti a Oblak da un grande assist del Principino, sbaglia un controllo non facilissimo, Osvaldo segna un gol irregolare data la sua posizione di fuorigioco nel momento del passaggio di Pogba. Nel finale, come prevedibile, gli animi si surriscaldano a causa di alcune perdite di tempo dei giocatori portoghesi e dalle panchine il più animoso, Vucinic, viene espulso per proteste e, con lui, Markovic, coinvolto nella mini-rissa a bordocampo. Il recupero, di conseguenza, è sostanzioso e sfiora gli otto minuti, ma al triplice fischio Jorge Jesus e i suoi possono finalmente festeggiare l’accesso alla finale.

La Juve, quindi, esce “sconfitta” da quel terreno che la avrebbe potuta ospitare in finale. Il Benfica, invece, accede alla finale che si giocherà contro il Siviglia, sempre allo Juventus Stadium, il 14 maggio.

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