È dal 2010 che la Commissione Europea premia la città che più si distingue per meriti ‘verdi’. Sono ben dodici i criteri presi in considerazione dalla giuria: la qualità dell’aria, il riciclaggio dei rifiuti, l’uso dei trasporti pubblici, il consumo d’acqua, e, ovviamente, la gestione di parchi e aree verdi, per elencarne alcuni. Quest' anno il premio per la città più ecologica è toccato a Vitoria-Gasteiz, capoluogo della provincia di Álava, nei Paesi Baschi ha in programma un obiettivo ambizioso: ridurre il consumo di acqua potabile fino a portarne il livello giornaliero al di sotto dei cento litri a persona. Ma non è finita qui, l’uso dei trasporti pubblici è aumentato di quasi il 50% negli ultimi anni e circa il 70% dell’edilizia locale sta investendo in pannelli solari. Sono poi state introdotte misure per ridurre l’inquinamento atmosferico e per tenere sotto controllo fauna e flora; a questo proposito, è stata anche istituita una campagna di incentivazione alla coltivazione di piante autoctone.
Ma il progetto più grandioso della città si chiama "Anillo Verde"
L’area verde che abbraccia la città, ha uno scopo sociale importante: riqualificare ben 960 ettari di periferia attraverso il recupero di cinque parchi. Con il percorso podistico e ciclabile che li unisce, nella forma di un anello, stiamo parlando di ben 40mq di verde pro capite!
A meno di trecento metri dalle aree abitate con un valore ricreativo evidente, ne ha anche uno ambientale ed educativo.
Così con la consapevolezza sempre più diffusa che il verde migliori la qualità di vita delle città e dei suoi abitanti, grazie alla riduzione dell’inquinamento urbano, all’attenuazione dei rumori e delle isole di calore, si tende a demolire vecchie strutture e riqualificarle come parchi urbani. Il fenomeno ha riscosso numerosi successi ed è attualmente oggetto di studi anche nella città di Atlanta, metropoli statunitense moderna con traffico e inquinamento urbano classici delle città industrializzate. Nasce così il progetto orientato ad un percorso sostenibile e di trasformazione radicale – la cosiddetta Atlanta Beltline, i cui lavori sono cominciati nel 2007 e sono tuttora in corso
L’aspetto della città sta cambiando favorendo le potenzialità ecosostenibili della stessa. La combinazione di costi minori e basso impatto ambientale sembra essere la soluzione vincente per sostituire la vecchia linea ferroviaria della città e trasformare l’area in un parco pubblico. I giardini si alternano alla vegetazione spontanea, in un percorso ricco di specie vegetali e percorribile sia a piedi che in bicicletta. Con percorsi pedonali, piste ciclabili e parchi disseminati lungo il percorso, il progetto sta aiutando la connessione dei vari quartieri della città. Attualmente sono attivi due “lati” del quadrilatero verde che dovrebbe cingere Atlanta e per un terzo lato è prevista l’inaugurazione in estate. Non solo, Atlanta, che stava perdendo popolazione negli anni settanta e ottanta, grazie a questo progetto sta vivendo una rinascita e un ripopolamento del suo nucleo urbano. Lungo il percorso, i residenti possono sostare in uno dei quattro parchi, compreso DH Stanton Park e lo storico Parco Ward che, a detta degli sviluppatori, ha trasformato 17 ettari di terreno incolto in un “oasi scintillante”.
Recuperare e trarre vantaggio da ciò che resta abbandonato e crea disagio alle città, favorendo la rinascita di polmoni verdi e arterie pedonali e ciclabili dovrebbe essere una pratica da seguire anche nelle metropoli italiane.
E proprio Solbiate era impegnata su questa linea, sia con il recupero dell' area ex-SIR
Al contrario, dopo non aver saputo gestire il recupero dell' area-ex-SIR, nell' ultimo Consiglio comunale ( qui il resoconto completo), il Sindaco Melis, de LaVoce Solbiatese, afferma: "si tratta di uno pseudoparco". Non servono commenti.