En garde. Prêt. Allez!
Monika Linkytė and Vaidas Baumila – This Time (Lituania)
Sono in due, un maschio e una femmina, comincia a cantare la femmina ma poi la voce fastidiosa del maschio la fa da padrone. La canzone parte con buone intenzioni pop/rock/folk, ma poi si perde, il ritornello è bruttino. Il video è fasullo: prendendo da Youtube l’idea delle coppie che reagiscono per la prima volta ad una cosa sconosciuta, promettono al pubblico di aver chiesto ad alcune coppie di reagire per la prima volta alla canzone. Il risultato è un tripudio di baci e abbracci, mentre normalmente la reazione di qualcuno che ascolta per la prima volta una canzone è più o meno questa.
Molly Sterling – Playing With Numbers (Irlanda)
Un pianoforte elettronico in una fabbrica abbandonata: questo video vince a mani basse il premio come set più sfigato. La canzone sembra quasi una ballata di Ella Henderson, e non è un male, ma la voce trasmette poca emozione.
Anita Simoncini & Michele Perniola – Chain of Lights (San Marino)
Che chiavica di canzone, i due interpreti non entusiasmano, ed anche la scelta dell’operatic pop fa abbassare il livello di attenzione. Il video è brutto, ci sono troppe cose, non si capisce come si passa da una parte all’altra. E ho una domanda per Anita: hai mangiato peperoncino e hai l’alito pepato e in fiamme che riesci ad accendere una candela con un tuo soffio?
Knez – Adio (Montenegro)
La canzone non è male, nel video si vede che viene suonato uno strumento a corde che suppongo appartenga alla tradizione musicale montenegrina. Però devo criticare il video: perché fai una canzone abbastanza tradizionale e poi nel video metti 5 coriste che sembrano essere uscite da casa West-Kardashian?
Amber – Warrior (Malta)
Forse Malta si è ispirata a Marco Mengoni per la scelta del titolo della canzone, peccato che però abbiano preso in prestito solo il titolo. Stendiamo un velo pietoso sul video, il cui momento topico rimane l’inquadratura di un inquietante animale mitologico intagliato nel legno.
Mørland & Debrah Scarlett – A Monster Like Me (Norvegia)
Video e canzone molto più eleganti della media degli altri partecipanti. La canzone va bene, il video promette bene perché inizia con una donna che prende del veleno dal reggiseno, poi va a finire come Sing dei Travis.
Leonor Andrade – Há um Mar que nos Separa (Portogallo)
Canzone decente, ma LeoLeo sembra un po’ nevrotica, tra tic, mossette e faccette.
Marta Jandová and Václav Noid Bárta – Hope Never Dies (Rep. Ceca)
La canzone è ascoltabile fino al primo ritornello, poi diventa “Rise like a phoenix” e per me possiamo anche tornare a casa. Davvero un peccato, perché l’inizio sembrava così promettente e carico di emozione. Per il video non si capisce se si sono ispirati a Music di Madonna, con alcune parole della canzone che appaiono ogni tanto nel video, o se si tratta di veri e propri sottotitoli.
Nadav Guedj – Golden Boy (Israele)
Oooooh, che peccato!!! Stavo per scrivere: “Finalmente una canzone allegra che non sia trash”, ma poi è arrivato il ritornello e non si è capito come si sia passati in un battito di ciglia da un quasi Justin Timberlake ad un miscuglio di musica araba/Bollywood/One Pound Fish Man. E poi, un testo degno di Pitbull e un aspetto da pappone neomelodico. Disastroso. Per chi ci legge in giro per il mondo, ho un solo aggettivo: CRINGY.
(Aspettate un attimo: NADAV GUEDJ HA 16 ANNI????? Coooosa? Ne dimostra almeno 28!!!!! Cioè, questo si atteggia a playboy navigato, a festaiolo esperto, ha una voce che non ha nessuna traccia dell’adolescenza, e ha 16 anni? Ma a chi volete darla a bere?!?!?!?!?)
Aminata – Love Injected (Lettonia)
Electropop, bella, mi piace. In alcuni punti è molto migliorabile, ma comunque sembra una delle poche cantanti che possano avere una vera carriera nella musica. Il video mi ha fatto venire un dubbio: ma perché questi est-europei hanno molti più tatuaggi truzzi di noi?
Elnur Huseynov – Hour of the wolf (Azerbaijan)
Questa canzone mi mette in difficoltà: non ti fa venire voglia di gettare il computer dalla finestra, ma nemmeno ti colpisce più di tanto. E’ come se fosse “Straordinario” di Chiara, ma non mi riesce ad emozionare allo stesso modo.
Maria Olafs – Unbroken (Islanda)
Lei molto carina, la canzone è una perfetta canzone pop americana, diciamo alla Demi Lovato. Suona bene, speriamo in una bella performance sul palco.
Måns Zelmerlöw – Heroes (Svezia)
La Svezia è forse la prima potenza europea nella produzione di pop dopo l’Inghilterra (dagli ABBA a Max Martin), ma la proposta di quest’anno per l’ESC non è esaltante, solita canzone eurofestivaliera, base elettronica su cui si appoggiano tante altre cose diverse e classico tema eroico/edificante. Non è così male, ma non è nemmeno indimenticabile.
Mélanie René – Time to Shine (Svizzera)
Non sapevo che gli svizzeri fossero discendenti degli Indiani d’America. Per quanto riguarda la canzone, stesso discorso della Svezia, ma il risultato è peggiore.
John Karayiannis – One Thing I Should Have Done (Cipro)
Un romanticone alla Lorenzo Fragola, meglio nelle strofe che nel ritornello, a volte un po’ stucchevole. Pessima prova d’attore nel video.
Maraaya – Here For You (Slovenia)
Si legge Mariah (almeno credo), ma non vi aspettate vocalizzi celestiali. Mi ricorda un po’ il sound vintage e un po’ la drum and bass, nel complesso non mi piace.
Monika Kuszyńska – In The Name Of Love (Polonia)
Ballata poco originale, la cosa più interessante è la storia di Monika, ex-cantante di un gruppo pop rock, che purtroppo è stata vittima di un incidente ed ora si ritrova sulla sedia a rotelle.
Tifo per: Montenegro, Norvegia, Lettonia, Islanda
Altri possibili finalisti: Portogallo, Israele, Repubblica Ceca, Azerbaijan, Svezia
Ci vediamo per i commenti sui finalisti, a presto!!!!!