L’assegnazione dei premi della sedicesima edizione avverrà venerdì 15 novembre a Venezia alla presenza dei rappresentanti dei canali in concorso provenienti da 20 paesi, tra cui l’Italia che partecipa con quattro proposte: Sky Arte HD, Sky Sport Formula 1, Rai 5 e Rai Storia (con il documentario ‘Mussolini il cadavere vivente’). In vista della serata di gala, che si svolgerà presso il Molino Stucky Hilton, il presidente della giuria e giornalista Rai, Duilio Giammaria, ha ricordato come il premio rappresenti un osservatorio privilegiato per seguire l’evoluzione dei modelli della televisione nel mondo.
“Ogni edizione – ha affermato nel corso di un’intervista a SatCafé, il digital magazine di Eutelsat Italia che sarà pubblicato nei prossimi giorni su www.eutelsat.it – è stata caratterizzata dalla scoperta di un fenomeno, di un trend, di un linguaggio. E anche quest’anno la selezione dei canali non sfugge al vento delle novità di uno dei settori che ha dimostrato di essere all’avanguardia dell’industria audiovisiva globale”.
E per la giuria è evidente l’alto livello qualitativo dei canali televisivi veicolati dalla flotta Eutelsat, composta da 31 satelliti, che trasmette in totale più di 4.700 canali in oltre 200 milioni di abitazioni in tutto il pianeta.
“E’ raro – ha spiegato Giammaria – trovare un settore che sia in così costante e rapida crescita come quello dei canali satellitari partecipanti: la propensione a migliorare la qualità di trasmissione in HD, e ben presto in Ultra HD, ha prodotto una nuova e maggiore cura nella realizzazione tecnica e ha posto un nuovo challenge all’industria dei contenuti creativi”.
Nessun dubbio, inoltre, circa la maturità commerciale del comparto che ha sempre beneficiato dell’innovazione tecnologica per ampliare e migliorare l’offerta diretta ai propri utenti.
“Grazie alla sperimentazione effettuata fin dai primi anni della sua nascita, il settore della tv satellitare ha colmato una scarsa propensione all’innovazione della tv generalista terrestre portando all’affermazione di alcuni format di successo. Inoltre – ha concluso – la diffusa realizzazione di canali multilingue ha creato know-how su come utilizzare e valorizzare le singole identità nazionali all’interno di brand televisivi globali”.