Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo (2012)

Creato il 25 settembre 2013 da Babol81
Gran parte dei miei lettori stasera saranno con le terga posate su comode poltroncine a guardare, durante il solito spettacolo unico sparso in tutta Italia tranne a Savona, il penultimo capitolo della tetralogia Rebuild of Evangelion, ovvero Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:Q - Evangerion Shin Gekijōban: Kyū) del regista Hideaki Anno. Ovviamente, giusto per non passare la serata rosicando, l'avevo già visto prima e mo' ve lo recensisco in diretta!

Trama: dopo gli eventi del secondo film Shinji si risveglia in un mondo che non conosce, sull'orlo della catastrofe e profondamente mutato. Di chi fidarsi dunque quando anche i suoi amici sembrano molto diversi da quelli che conosceva...?


Comincerò la recensione di Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo con un piccolo sfogo, concedetemelo, perché questa volta il problema è diventato talmente grande da inficiare, in parte ma pesantemente, il lavoro di Anno: Shinji Ikari non è solo baka (stupido) ma è anche e soprattutto mollo, pittima, caca*azzo, inutile, piagnone, ignorante come una capra di Biella, pesantemente abbulicciato e stronzo. Ma non nel senso di cattivo, proprio nel senso di "povero stronzo" idiota. Se Jon Snow "knows nothing", in confronto a Shinji Ikari la creatura di Martin è un pozzo di conoscenza; nel dizionario Ligure/italiano - Italiano/ligure sotto la definizione di "belino mollo" c'è la faccetta sfranta di Shinji; quando Candy Candy, Lovely Sara, Bun Bun e persino Remi incontrano Shinji Ikari per strada, prima si toccano poi lo ricoprono di sputi e insulti. Seguire le vicende di un protagonista così deficiente, scusate, è diventato non difficile: di più. E' come avere un incattivito Freddy Krueger appeso ai marroni. I pochi momenti in cui arrivano Asuka e Mari a ravvivare la situazione, desiderose di pigliare per il chiulo l'inetto bamboccio o frantumargli il coccige a calci, non bastano a risollevare l'atmosfera ammorbata da una ridda di comprimari che, se già nei primi due capitoli erano simpatici e angosciosi come una cacca nel letto, a 'sto giro battono ogni record: Gendo è inqualificabile come sempre, la povera Rei, la cui natura viene finalmente rivelata, ha la stessa vitalità di un bradipo morto, il nuovo arrivato Kaworu Nagisa sarebbe da prendere a schiaffi con un EVA e persino Misato si è arresa (e dalle torto!!) al clima di distesa serenità che avvolge tutti i personaggi diventando una bitch da primato. Lo spettatore afflitto da cotanta simpatia ha un bel daffare a seguire i pochi combattimenti e sviluppi che corollano la progressiva mutazione di Shinji da inutile stronzo a stronzo inutile, dannoso E catatonico.

Dopo questo sfogo, vi chiederete se Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo mi sia piaciuto. La risposta è nì. Un po’ per i motivi di cui sopra, un po’ perché la storia raccontata, completamente inedita, sembra una sorta di riempitivo o, se preferite, di preparazione a quello che dovrebbe essere un deflagrante finale ma, in definitiva, mette un sacco di carne al fuoco e chiarisce davvero poco. Il personaggio principale, come avrete capito, se nel secondo capitolo della saga aveva fatto qualche passo avanti verso la saggezza in questo terzo episodio retrocede invece come i gamberi e tutti i pipponi adolescenzial-divini del precisino Nagisa lasciano il tempo che trovano e si limitano a regalare solo una simpatica orchite allo spettatore. Per quanto riguarda il reparto tecnico invece, come al solito, chapeau. L’aspetto grafico di Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo, già pregevolissimo nella serie degli anni ’90, fa un ulteriore salto di qualità rinnovando il character design di alcuni personaggi (anche con pochi dettagli ma comunque molto azzeccati) e introducendo un paio di nuovi veicoli a dir poco mozzafiato per quanto sono dettagliati. Le sequenze clou sono ovviamente un trionfo e riescono a mettere i brividi, soprattutto quelle che vedono impegnate in combattimento le tostissime Mari e Asuka o quella che in Giappone costituiva il trailer del film, accompagnata dalle note de L’inno alla gioia del Ludovico Van e, come al solito, sono arricchite da quel tocco horror che non guasta mai. Resta ora da attendere il capitolo finale della saga dunque, sperando che Anno si decida finalmente a venire incontro anche agli spettatori ottusi come me… o ad uccidere Shinji una volta per tutte, a me andrebbe bene anche quello!!

Del regista e sceneggiatore Hideaki Anno ho già parlato qui.
Il film è ovviamente il seguito di Evangelion: You are (not) alone ed Evangelion: You can (not) advance; per completare la Rebuild of Evangelion i fan dovranno aspettare Evangelion: Final (titolo ovviamente temporaneo), che dovrebbe uscire in Giappone l’anno prossimo. Nell'attesa, recuperate queste prime parti della tetralogia e... ENJOY!!

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