L’imposta sul celibato fu un tributo in vigore in Italia durante il periodo fascista.
Il proposito era quello di favorire i matrimoni e, di conseguenza, incrementare il numero delle nascite. Secondo l’ideologia fascista, una popolazione numerosa era indispensabile per perseguire gli obiettivi di grandezza nazionale che si pretendeva spettassero all’Italia, oltre che per avere un esercito il più numeroso possibile.
Istituita il 13 febbraio 1927, interessava i celibi di età compresa fra i 25 ed i 65 anni ed era composta da: