Evil Dead 2013

Creato il 24 maggio 2013 da Narratore @Narratore74

Titolo originale: Evil Dead
Durata: 91 minuti
Genere: Horror
Nazionalità: Americana
Regista: Fede Alvarez
Anno: 2013
Attori principali: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore

Trama
Mia è una tossicodipendente, da parecchio tempo.
Così, aiutata dagli amici e dal fratello, si rintana in un vecchio chalet in mezzo ad un bosco sperduto per liberarsi una volta per tutte della condanna a cui lei stessa si è sottoposta.
Ma quando viene ritrovato un vecchio libro in cantina, le cose precipitano.
Qualcosa, nel bosco, si risveglia. Affamato, violento, inarrestabile.
Ed è l’inizio dell’incubo.

Impressioni
Ok, sfatiamo subito una questione, così non ci torniamo più sopra: non pensate minimamente che si possa paragonare questo film al suo predecessore, quell’Evil Dead che ormai tutti conoscono.
Non è possibile.
Non può essere fatto.
Ed è inutile.
Compreso? Bene, possiamo andare avanti.

La Casa è un bel film, godibile, con una serie di difetti innegabili ma che, a conti fatti, non rendono il risultato disastroso.
E credetemi se vi dico che sono il primo ad esserne stupito.
Io, detrattore di tutti i remake, fan sfegatato del film originale, che sto qui a dirvi che questo film merita di essere visto…
Ok, devo proprio rivedere i miei principi.
Ma quel che è giusto è giusto, e le cose vanno dette.

Pellicola voluta, in prima battuta, da Raimi e Bruce Campbell, che hanno anche supervisionato l’intero progetto. Quindi siamo davanti a qualcosa di più di una bieca operazione commerciale.
Ma sì, lo so, certo che è stato fatto per i soldi, che credete? Tutto viene fatto per lo stesso motivo, ma non è certo un motivo serio per sputare sentenze a priori, no?
Quindi statevene buoni, che le cose belle devono ancora arrivare.
Un film godibile, divertente da svariati punti di vista, che però ne viene inficiato da alcuni difetti davvero troppo assurdi.
Il primo fra tutti: lo spiegone iniziale!

Ma dico, davvero servivano quei 10 minuti, considerato che il film non è nemmeno così lungo, solo per mostrarmi qualcosa che mi farai vedere dopo poco?
No, anche qui conosco la risposta.
Perché oggi fare cinema vuol dire spiegare tutto, mettere in chiaro bene bene le cose prima di cominciare altrimenti i decerebrati che non capiscono il film come fanno?
E a noi tocca sorbirci questo assurdo spreco di tempo senza poter fare nulla… va beh…
Il secondo, e ancora peggiore del primo, è la volontà di inserire una sorta di psicodramma familiare in un contesto in cui, scusate il francesismo, non serve ad una beneamata ceppa!
E quindi si va di rapporti disastrati fra fratello e sorella, una madre morta, il rapporto con il padre anch’esso da rivedere.
Tutta roba inutile, che si dimentica appena ci viene menzionata.
Perché il bello del film, quando arriva, è prepotente, inarrestabile come il demone nel bosco, e ci avvolge con il suo bel colore rosso.

Ebbene sì, il sangue è il vero protagonista di questo film. Autentico ciclone rosso, violenza perfettamente incanalata negli atti e nelle gesta dei protagonisti.
E la fantasmagoria ha inizio!
Un delirio fatto di arti staccati, schegge di vetro, sparachiodi, taglierini e l’immancabile motosega, fino al culmine del film, quel finale che è un vero e proprio tributo al sangue.
Sangue, ovunque, gettato sugli spettatori senza alcun ritegno. Senza remora o pentimento.
Qui non si scherza, e quei dieci minuti in cui tutto esplode in un rosso vivido, non si può che esultare.
Perché è quello che ci si aspetta da un film del genere, nulla di meno.
Il tutto, tanto per ricordarlo, fatto con effetti speciali artigianali. Poca computer grafica, poche cavolate posticce e irreali.
Qui, le membra, sembrano proprio vere…

Un’ultima, doverosa, menzione la devo a Jane Levy, quella Mia protagonista indiscussa, sia prima che dopo.
Lei è bellissima, brava, vera. Indimenticabile questa scena.

E con questo ho finito. Se mi credete, guardatelo.
Merita.
Intanto io attendo che venga prodotto anche il seguito e come molti spero in un qualche incontro con quell’Ash che tanti conoscono.
Ah, dimenticavo, aspettate la fine dei titoli di coda. Vi aspetta una bella sorpresa…


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