Evviva le chiacchiere di Carnevale

Creato il 12 gennaio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Le chiacchiere sono un tipico dolce italiano per il periodo di carnevale. Bugie, frappe, cenci, gale, maraviglias, ogni regione italiana le chiama in modo diverso. La differenza nella denominazione sarebbe dovuta, più che alla ricetta con cui sono fatte, alle forme diverse con cui la sfoglia di pasta viene tagliata. Un’altra scuola di pensiero, lega invece l’origine del nome ad un suono onomatopeico, che si produce quando, per l’estrema friabilità essa si rompe appena arriva alla bocca.

Tipici dolci di carnevale, le chiacchiere hanno un’antichissima tradizione che probabilmente risale a quella delle frictilia dell’antica Roma, durante le liberalia, feste  in onore di divinità protettrici della fecondità campestre. Le donne romane, col capo cinto d’edera, preparavano le frictilia, pizzette fritte col miele da offrire agli altari degli dei. Erano questi dolci fritti nel grasso di maiale e venivano prodotti in gran quantità poiché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima.

Le chiacchiere di carnevale si realizzano velocemente impastando la farina con uova, zucchero e gli altri ingredienti, poi dalla pasta  si ricaveranno delle striscie o degli anelli che verranno fritti nell’olio e cosparsi di zucchero a velo.

Ingredienti
300 g farina
50 g zucchero
2 uova
100 g burro
1⁄2 c vino bianco secco

Sulla spianatoia disponete la farina a fontana, nel mezzo mettete le uova intere, il burro ammorbidito, un pizzico di sale, lo zucchero e il vino bianco. Lavorate bene l’impasto sino a renderlo consistente ma non troppo sodo. Fatene una palla e mettetelo a riposare in luogo fresco, avvolto in un panno, per circa un’ora.
Tagliatelo in pezzi e col matterello stendete ogni pezzo in sfoglie dello spessore di 2-3 millimetri, con la rotellina tagliatele a losanghe, a nastri, con alcuni formate dei nodi senza stringere e gettateli, pochi alla volta, nell’olio fumante.
Appena dorati, metteteli a scolare per eliminare l’eccesso di grasso.
Serviteli cosparsi di zucchero a velo vanigliato.


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