Il generale serbo-bosniaco Zdravko Tolimir è morto lunedì in cella a l’Aja; a darne l’annuncio poche ore fa è stato il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (Tpiy).
Tolimir, braccio destro di Ratko Mladic, era detenuto nel carcere speciale dell’Aja dal 1 giugno 2007 con vari capi di imputazione, tra i quali di crimini di guerra e genocidio, accuse confermate in primo grado nel dicembre 2012 e successivamente in appello nell’aprile 2015, quando venne emessa la sentenza che lo condannò al carcere a vita.
Già dal 2007 Tolimir soffriva di cancro, malattia manifestatasi poco dopo l’inizio della sua detenzione, più volte quindi sia i famigliari che i suoi sostenitori chiesero al Tpiy di consentire all’ex generale di curarsi in un ospedale in patria, permesso già accordato al leader nazionalista serbo Vojislav Seselj per una patologia analoga, richieste però sempre rigettate dalla corte.
Uomo di fiducia di Mladic, secondo il Tpiy Tolimir ricoprì un ruolo di primo piano in occasione del massacro di Srebrenica, dove nel 1995 le forze serbo-bosniache massacrarono 8.000 musulmani sotto gli occhi inermi dei pochi caschi blu olandesi, schierati dalle Nazioni Unite a difesa dell’enclave.
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