Excalibur musical di Teatro dei Sogni: recensione spettacolo a Brescia

Creato il 25 marzo 2014 da Luana Savastano @VistaSulPalco

Visto: 22/03/2014 - Teatro: Pala Banco di Brescia (BS)

a cura di Luana Savastano

Quando uno spettacolo riesce a far divertire grandi e piccini vuol dire che ha raggiunto il suo obiettivo. E così è stato per Excalibur, la Spada nella Roccia musical che, in un allegro Pala Banco di Brescia, è andato in scena in anteprima davanti ad un pubblico di tutte le età (alla fine dello spettacolo i piccoli delle prime file ancora saltavano e ridevano divertiti).

Ma dietro a Excalibur musical c’è molto di più. E lo si capisce seguendo tutta la storia, costruita molto bene da Mario Restagno e arricchita dalle musiche originali di Giovanni Maria Lori. La saga di Merlino e Artù non è solo una fiaba per bambini, racchiude piuttosto temi forti propri dell’esistenza umana: l’amore innanzitutto, ma anche la brama del potere, le gelosie, l’importanza dei sogni che devono sempre essere coltivati.

Tra maghi, streghe, pozioni magiche e incantesimi ci ritroviamo a Caldicot, dove tante cose stanno per accadere: il sentimento d’amore tra Artù e Ginevra, compagni di giochi fin dalla tenera età, sta per sbocciare, mentre la sete di potere di Morgaine, desiderosa di mettere le mani su Excalibur, si sta manifestando con le tutte le sue forze.
Elemento centrale della narrazione, e preziosa guida per lo spettatore, è il saccente Mago Myrrid. È lui che, con un “coup de théâtre” finale, e anche  grazie alla complicità di Ginevra, fa in modo che il destino si compia: Artù estrae la spada dalla roccia e diventa Re di Britannia.

A ricoprire un ruolo così importante e ricco di sfaccettature quel è il Merlino (Myrrid, in celtico) di Restagno, un incantevole gipeto, per restare in tema. Completo sotto ogni aspetto performativo (ma questo ce lo conferma la sua lunga e importante carriera artistica), capace di dare al Mago carattere unito ad una buona dose di simpatia. Voce piena e possente ma anche leggera quando serve. Deliziosa la scena degli Spiriti Bollenti, condivisa con l’amico e padrone di casa Sir Hector, ossia l’altrettanto ottimo Matteo Laudadio, che appare una perfetta scena da Commedia degli Equivoci.
La controparte femminile di Merlino è lei, Floriana Monici, amata interprete di Rizzo in Grease (e non solo), che qui mette al servizio di Morgaine tutto il suo talento e la sua grande forza vocale e interpretativa.
Insomma, la loro presenza sulla scena si fa sentire, sempre.

Dall’altra parte troviamo i due innamorati, ancora molto giovani ma con davanti una promettente carriera: Jacopo Siccardi, convincente Artù, in buona sintonia con gli altri personaggi, anche se forse ha ancora bisogno di sciogliersi un po’ (ma le occasioni in futuro non mancheranno), e Marianna Bonansone, genuina Ginevra, capace di stare nei tempi, comici quanto drammatici della storia, donando al personaggio più volti: quello della giovane donna che ha appena scoperto l’amore a quello di coraggiosa guerriera nella scena del combattimento con Morgaine. Brava e precisa anche nel canto.

Piacevoli rivelazioni, sono i due “scagnozzi” sempre al seguito della strega: Lorenzo Grilli (Mortelli) e Gioacchino Inzirillo (Martiglio).

In generale, l’intero cast (Lucina Scarpolini, Valentina Cesano, Elena Bonino, David Negletto, Rossella Piro, Arianna Ciardo, Nicoletta Pane, Taddeo Pellegrini) si è dimostrato all’altezza del compito. Per questo bisogna fare un applauso al Teatro dei Sogni e all’Accademia dello Spettacolo di Torino che, fin dall’inizio, hanno creduto nel talento di giovani performers appena usciti dalle varie accademie di musical e di spettacolo. Tutti hanno saputo “tener testa” ai loro colleghi più affermati, seppur al loro debutto ufficiale.

In perfetta sintonia con la storia e le situazioni raccontate sono anche le maschere e i costumi di Marco Biesta, le semplici ma funzionali scenografie progettate da Giuseppe Garau, e le frizzanti coreografie di Lucia Carnevale, particolarmente coinvolgenti soprattutto negli ensemble.

Le trovate sceniche e le piccole incursioni nel mondo cinematografico con l’uso di proiezioni video a sostegno del racconto, rendono Excalibur musical un esempio di teatro musicale moderno e sui generis (come vuole precisare la produzione), in cui le contaminazioni di più generi di spettacolo fanno solo bene al flusso dalla narrazione.
Ed è proprio in questa direzione che viaggia anche la partitura musicale, originale, composta da Giovanni Maria Lori, un veterano del musical, che mischia sapientemente pop, rock e le tipiche sonorità celtiche.

Buona l’”ante-prima”, verrebbe da dire, in attesa del debutto nazionale previsto per il 5 e il 6 aprile al Teatro della Luna di Assago (Milano). Che il sogno di questa giovane compagnia continui, dunque, perché “Un sogno è un grande potere”.

Il musical sarà presentato in anteprima anche il 30 marzo al Teatro Geox di Padova. Ci saranno, inoltre, altre due repliche: l’11 aprile al Teatro Politeama di Bra (CN) e il 13 aprile al Creberg di Bergamo.

Sito web dello spettacolo: www.excaliburmusical.it


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