Immaginate un puma chiuso in una gabbia troppo piccola, un babbuino ubriaco, una gatta sul tetto che scotta. Tutto in una persona sola……..e sono io!
Piove e non smette, piove da ore, da giorni! Ho dato fondo a tutte le mie risorse (evidentemente non sufficienti).
Ho sfornato una quantità esagerata di dolci che potrebbe nutrire il paese per mesi, ho letto, dormito, pulito la casa, sporcato la casa. Dormito, dormito, dormito……..quando non hai più fantasia che fare?!
Non smette, anzi, aumenta.
Nel muro li potreste vedere, i segni delle testate…..e pioggia, solo pioggia fuori dalla finestra.
Credo che stia per impazzire, anzi, ne sono certa. Quanto potrebbe mancare ancora?
Questione di ore, forse minuti. Nessun santo del Paradiso viene e salvarmi e lacrime di rabbia spingono per uscire, per esplodere.
Imperterrito imperversa, il diluvio universale che mi tiene prigioniera in casa.
Prigioniera!
Lo odio!
In questi casi ci vuole cioccolato estremo. Una forma di suicidio indolore (salvo mal di pancia) che somiglia al raggiungimento del Nirvana invece lascia cuscini adiposi intorno ai fianchi, vago senso di sconfitta e provoca il fallimento immediato della prova costume.
D’altro canto chissenefrega del costume visto che pioverà per chissà quanto tempo ancora.
Dunque fondere il cioccolato con il burro. Sarei tentata di sbattere tutto direttamente sul fuoco ma la ragione non mi ha ancora abbandonata del tutto e quindi procedo per un saggio e prudente bagno maria; stappo una bottiglia di rosso del ’98.
Nella planetaria monto gli albumi e quando sono spumosi aggiungo lo zucchero a velo, in tre volte. Verso il vino nel calice e ne ammiro il colore. I profumi della cucina si sposano meravigliosamente con l’odore di pioggia e terra bagnata. L’odore del fiume.
Un sorso e poi un altro: meravigliosa annata.
La meringa è perfetta.
Mescolo i tuorli con il caffè in polvere, la fecola ed un pizzico di sale: ne viene un intruglio color cacca di piccione. Perplessa riempio il calice con altro vino rosso.
Ottima, ottima annata.
Fuori piove ancora, il fiume gorgoglia e scroscia.
Unisco alcune cucchiaiate di meringa ai tuorli “cacca-di piccione” ed il colore, direi, subisce un miglioramento. Netto. Migliora ancor di più aggiungendo parte del cioccolato fuso con il burro.
Ancora un po’ di meringa e poi del ciocco-burro fusi……alterno e mescolo……e verso un altro po’ di vino.
Che profumo…….di pioggia……..mi piace…………uhm……….alzo il calice e lo porto a labbra sorridenti e golose.
Mentre il dolce si crogiola nel forno a 180° per una mezz’ora mi preparo una carbonara, chè si è quasi fatta ora di cena. Bruschetta e vino, pancetta croccante, uno sformatino di caprino al timo e dragoncello (eggià….so anche cucinare, guarda un po’).
Il calice del vino è vuoto ma c’è un’altra bottiglia.
E infine arriva il cioccolato.
Piove ancora…….credo…….mi sembra di sentire il tamburellio della pioggia sui vetri delle finestre…….mi sembra……..il calice cade esalando le ultime tre gocce di vino che gli sono rimaste in grembo e cedo ad un sonno alcolico.
Speriamo che domani c’è il sole!!!!
Ingredienti
Dosi per:
8 persone normali oppure
6 persone mediamente golose oppure
3 persone gravemente depresse
Vino facoltativo…….forse persino sconsigliabile
E seriamente parlando:
200g di cioccolato nero fondente 75%
150g di zucchero a velo
150g di burro
4 uova
Un cucchiaino di caffè
Un cucchiaio di fecola di patate
Un pizzico di sale
In cottura la torta si gonfia ma poi si abbassa parecchio, uscita dal forno. È normale, niente paura. L’importante è che sia venuta morbida e cremosa.
Consiglio dosi moderate…..a meno che non piova troppo anche da voi!