ExoMars 2016: l’Europa pronta a partire per Marte. Italia in prima linea

Creato il 12 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Parte lunedì la missione ExoMars 2016 dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, una missione che vede sul podio anche il nostro Paese con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’industria nazionale Thales Alenia Space ed il Gruppo Finmeccanica. Il lancio è dalla base spaziale di Baikonour alle 10.31 ora italiana ed a portare in orbita la prima navicella europea diretta sul pianeta rosso è un razzo Proton M.

(Foto © focus.it)

ExoMars 2016: l’Europa pronta a partire per Marte. Italia in prima linea. Ad andare su Marte è la prima missione ExoMars 2016 che porterà nell’orbita di Marte la navicella Trace Gas Orbiter (Tgo) ed il lander lander Edm, l’Entry, Descent and Landing Demonstrator Module, battezzato “Schiaparelli” in onore dell’astronomo italiano Giovanni Schiapparelli. Edm atterrerà sul pianeta ad ottobre, dimostrando così che anche l’Europa e l’Italia possono atterrare su Marte. La seconda fase della missione, ExoMars 2018, porterà sul pianeta il primo rover europeo alla ricerca di tracce di vita. Intanto l’Agenzia Spaziale Europea ha già lanciato l’’hashtag #Italiavasumarte.

Sulla rampa di lancio è pronto a partire verso il pianeta rosso anche il know how scientifico e tecnologico italiano. Molte delle avanzatissime tecnologie che approderanno sul pianeta rosso sono state infatti realizzate dalle industrie nazionali Thales Alenia Space Italia e del Gruppo Finmeccanica e così, per avvicinare i cittadini a questa straordinaria missione spaziale, è già attiva un’installazione in Piazza del Popolo, a Roma, da cui chiunque può seguire il lancio e le fasi più salienti di questa nuova avventura nello spazio. “E’ una missione che vede l’Europa atterrare per la prima volta su Marte. Si andrà a cercare tracce di vita sul pianeta rosso ed a testare tecnologie per una possibile permanenza dell’uomo” ha commentato all’Adnkronos l’astrofisico Giovanni Bignami, accademico dei lincei. Uno degli aspetti importanti di questa missione, ha evidenziato Bignami, che ha guidato l’Asi e L’Inaf, “sarà cercare di non contaminare il pianeta rosso, già gravato da almeno 20 tonnellate di rifiuti spaziali lasciati dalle precedenti missioni dell’Unione Sovietica, degli Stati Uniti, dell’Europa e del Giappone”.

Tutti potranno ammirare le fasi del lancio e della missione grazie all’installazione realizzata in Piazza del Popolo nella Capitale dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con Thales Alenia Space Italia, Finmeccanica e Telespazio, la prima mai portata in piazza sulle attività spaziali del nostro Paese. Ad inaugurare l’installazione a pochi giorni dal lancio è stato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, che ha tagliato il nastro con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, l’ad del Gruppo Finmeccanica, Mauro Moretti, l’ad di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, e l’ad di Telespazio, Luigi Pasquali. ”La ricerca spaziale, la scienza ‘blue sky’, orientata ad andare a superare le frontiere ultime – ha osservato il ministro Giannini – come Marte, è la base reale del progresso”. Giannini ha quindi sottolineato comenelle attività spaziali europee il nostro Paese abbia “riguadagnato incisivamente un ruolo di leadershipnelle politiche europee dello spazio, non solo per investimenti importanti che sono stati fatti negli ultimi due anni, a partire dalla presidenza del Consiglio dell’Unione europea da parte dell’Italia”.

Una visione pienamente condivisa dal numero uno di Finmeccanica. Il settore delle attività spaziali, ha detto Moretti, “è un driver per lo sviluppo e la crescita” e nelle missioni spaziali “l’industria nazionale non solo scommette ma investe perché si anticipa con questo tipo di ricerca quello che sarà la tecnologia fra 20-25 anni”. Commentando il rilievo della presenza italiana nella missione ExoMars,  Un orgoglio condiviso dal numero uno di Finmeccanica. ”Il nostro Gruppo – ha detto Moretti- fra controllo diretto e partecipazioni, ha circa 5mila uomini che lavorano” nel settore spaziale e “in particolare le facilities che sono in Italia sono di eccellenza” basti pensare che il centro di Torino di Altec che “guiderà la missione ExoMars”.

Per questo, ha rilevato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, l’esplorazione di Marte è una “opportunità per l’Europa e per l’Italia che ha un suo ruolo guida in ExoMars con l’industria nazionale Thales Alenia Space” e con “la preparazione della missione del 2018 in cui verrà realizzata la perforazione della superficie di Marte”. L’obiettivo della missione ExoMars, ha ricordato Battiston, è alto, perchè si andrà “alla ricerca della vita su un pianeta che non mostra, attualmente, questa presenza con evidenza”.

“Siamo di fronte ad un appuntamento importante, storico direi - ha detto Donato Amoroso, ad di Thales Alenia Space Italia – per l’industria spaziale in generale ed in particolar modo per Thales Alenia Space che vede protagonista ancora una volta l’alta tecnologia che la caratterizza e contraddistingue, quella competenza ed esperienza derivante da decenni di duro lavoro e dalla partecipazione a numerosi programmi di successo nel campo dell’ Esplorazione Spaziale”.

ExoMars 2016 aprirà scenari di peso nelle attività spaziali, tanto che, ha affermato Battiston senza mezzi termini, l’esplorazione di Marte sarà come una “seconda scoperta dell’America” per la storia dell’umanità. “Sarà importante chiarire – ha aggiunto Battiston – i tanti misteri aperti di questo pianeta, nostro compagno geologico, visto che su Marte c’è acqua sotto diverse forme nel sottosuolo”. “Non è sorprendente – ha chiarito – che non sia stata ancora trovata vita su Marte perchè le radiazioni cosmiche hanno sterilizzato tutto e noi cerchiamo tracce di carbonio”.

Gli occhi del nostro Paese sono dunque puntati al lancio di lunedì, una data che tiene col fiato sospeso l’intera comunità spaziale europea. La missione ExoMars “è per l’Esa una pietra miliare dell’esplorazione spaziale perchè è la prima volta che l’Europa dimostra di poter atterrare su un altro pianeta” ha evidenziato la responsabile del dipartimento Electrical Engineering dell’Agenzia Spaziale Europea, Carla Signorini. La missione, ha messo a fuoco Signorini, è “una missione Esa ma realizzata in cooperazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos e – ha aggiunto – questa cooperazione dimostra come lo spazio sia un campo neutro”. La cooperazione, ha quindi chiarito la rappresentante dell’Agenzia Spaziale Europea, “è indispensabile in missioni spaziali come questa dove c’è un’esigenza fortissima di lavoro comune per supportare nuove tecnologie”. (ADNKRONOS)


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