Una spedizione guidata dal professor Julian Fuchs, coadiuvato da 4 aiutanti, fa una scoperta sensazionale nella valle delle tombe dell’esorcismo in Egitto; la sepoltura intatta di un alto dignitario egizio.
Con somma sorpresa dell’equipe, la stessa scopre che si tratta del sepolcro funebre di una sacerdotessa, Cleo, venerata come la dea dell’amore e che il corpo della donna non presenta la benchè minima traccia di decomposizione.
Attraverso i geroglifici scolpiti sui muri, apprendono che la sacerdotessa aveva avuto una sorte terribile: alcuni sacerdoti, gelosi dei suoi poteri, l’avevano condannata ad un crudele supplizio, il taglio della mano destra.
Nel frattempo accade anche una cosa che avrà conseguenze funeste; nel momento dell’apertura della tomba, Fuchs diventa padre.
A Londra, infatti, sua moglie partorisce una bimba, Margareth.
Il professor Fuchs rientra quindi a casa, portando con se la mummia e una ricostruzione della tomba, mentre al resto dell’equipe toccano in sorte tutti gli amuleti sepolti con la sacerdotessa, i simboli della sua divinità.
A Berigan tocca la raffigurazione di un cobra, a Dickerson una statua del gatto dio, a Corbeck una pergamena e a Dandridge il cranio di uno sciacallo.
Una scelta fatale, perchè Margareth, figlia del professore, è nata lo stesso giorno e mese della scoperta e diventerà la predestinata alla reincarnazione della sacerdotessa nel giorno del compimento del suo ventunesimo anno di età. Infatti Margareth ha spesso incubi in cui vede avvenimenti a lei incomprensibili.
Da quel momento una catena di morti violente sconvolge la vita dei partecipanti alla scoperta.
Ad uno ad uno, periscono di morte violenta mentre gli amuleti ritornano alla legittima proprietaria, che così può ritornare in vita.
Invano il professor Fuchs tenta di utilizzare il grosso rubino che aveva recuperato dalla mano mozzata di Cleo per fermare la devastante furia omicida della sacerdotessa; l’uomo, che aveva nascosto alla figlia l’origine dello stesso anello e che le aveva regalato tenta una impossibile lotta con le forze misteriose che guidano Cleo fino a ….
Exorcismus-Cleo la dea dell’amore, traduzione non di certo fedele di Blood from the mummy’s tumb, uscì in Italia nel 1971, diretto almeno per una certa parte da Seth Holt.
Il regista (il cui nome è curiosamente legato a quello di una divinità egiziana) morì dopo qualche settimana dall’inizio delle riprese e il suo posto venne preso da Michael Carreras che non era un vero regista, quanto un produttore cinematografico.
Il film ebbe anche altre traversie, basti pensare che per il ruolo di Julian Fuchs era stato scelto Peter Cushing, che però dovette rinunciare perchè sua moglie si ammalò gravemente, morendo poco dopo.
Con una fama di film maledetto, Carreras riuscì comunque a tirar fuori un discreto prodotto, forte anche del marchio Hammer che significava l’utilizzo di sceneggiature ben costruite e sopratutto di location e mezzi appropriati.
La sceneggiatura, scritta da Christopher Wickin e tratta da un soggetto di d Bram Stocker “Jewel of the seven stars” (1897), autore del celebre Dracula, venne sostanzialmente modificata da Holt e nuovamente cambiata da Carreras in fase di lavorazione, creando qualche discrepanza nel racconto che alla fine peserà non poco sull’economia del film.
Nonostante queste traversie, il film ebbe una buona risposta da parte del pubblico e commenti decisamente positivi; l’atmosfera e l’ambientazione a metà strada tra il thriller e l’horror regge, nonostante le lacune evidenziate su in fase di sceneggiatura.
Buoni gli effetti speciali e le location mentre qualche parola va spesa per la bella interprete dei personaggi di Cleo/Margareth,personaggio che in origine si chiamava Tera, l’attrice Valerie Leon, che fece furore grazie sopratutto alla sua avvenenza, non supportata da adeguate doti recitative.
Bella e procace, la Loen colpiva per il suo generoso seno che sembrava voler abbandonare da un momento all’altro le protezioni da cui era coperto, svegliando la concupiscenza dello spettatore.
Non andò mai oltre ruoli secondari, finendo per lavorare in film anche di buon livello come Agente 007, la spia che mi amava, I 4 dell’oca selvaggia o La vendetta della pantera rosa ma sempre in parti non da protagonista.
Exorcismus-Cleo la dea dell’amore fu uno degli ultimi grandi successi della gloriosa Hammer, che nel 1979 fu costretta alla bancarotta in seguito al finanziamento del film La signora scompare di Alfred Hitchcock che si rivelò un fiasco colossale.
Exorcismus – Cleo la dea dell’amore, un film di Seth Holt. Con James Villiers, Andrew Keir, Valerie Leon Titolo originale Blood from the Mummy’s Tomb. Horror, durata 94 min. – Gran Bretagna 1971.
Andrew Keir … Professor Julian Fuchs
Valerie Leon … Margaret Fuchs /Sacerdotessa Cleo
James Villiers … Corbeck
Hugh Burden … Geoffrey Dandridge
George Coulouris … Professor Berrigan
Mark Edwards … Tod Browning
Rosalie Crutchley … Helen Dickerson
Aubrey Morris … Dottor Putnum
David Markham … Dottor Burgess
Joan Young … Signora Caporal
James Cossins … Older Male Nurse
David Jackson … Giovane infermiere
Jonathan Burn …
Tamara Ustinov … Veronica
Penelope Holt … Infermiera
Angela Ginders … Infermiera
Tex Fuller … Paziente
Luis Madina … Prete
Omar Amoodi … Prete
Abdul Kader … Prete
Oscar Charles … Prete
Ahmed Osman … Prete
Soltan Lalani … Prete
Saad Ghazi … Prete
Regia di Seth Holt e Michael Carreras (non accreditato)
Scritto da Christopher Wicking (sceneggiatura)
Soggetto di Bram Stoker (romanzo “Jewel of the Seven Stars”)
Prodotto da Howard Brandy
Musiche originali di Tristram Cary
Fotografia di Arthur Grant
Montaggio di Peter Weatherley
Scenografie di Scott MacGregor
Effetti speciali di Michael Collins
Le recensioni qui sotto appartengono al sito www.davinotti.com
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Seth Holt chiuse la sua carriera di regista con questo riuscito horror che si rifà ad un tema classico quale quello della Mummia (non a caso c’è di mezzo la Hammer), tentando di staccarsi dai cliché ormai consolidati; e così la sensualità (assai spinta per l’epoca) si fonde con il gore (ci sono, nel finale, effetti piuttosto estremi). La sceneggiatura non è banale e gli interpreti offrono una buona performance. La pellicola è resa particolarmente attraente dalla presenza “fisica” della mora Valerie Leon, in un duplice ruolo. Interessante…
Interessante variazione sul tema della mummia che si basa sulla solida interpretazione del veterano Kier e sulle grazie della bella Leon. Il tema è poi trattato in modo nuovo (non aspettatevi la solita mummia bendata) e questo rende il film degno di nota. Nel finale si fa ampio uso di humor nero.