Se volessi davvero scrivere un post dedicato all’Expo di Milano che verrà inaugurata domani, 1 maggio 2015, non mi basterebbe tutto lo spazio del blog. Si è detto, fatto e non fatto, che siamo pure annoiati dal clamore. Anche disgustati, dalla corruzione, dai ritardi, dall’inettitudine, dalle mancanze, dagli errori, dagli sprechi.
Più che una vetrina delle bellezze d’Italia, è l’ennesima occasione di diventare zimbelli del mondo intero.
Expo 2015, che nasce come spinta, si sta accartocciando su di sè e ci credono solo i motivatori pagati per questo. Ieri, a radio2 , ho conosciuto l‘excuse and justification manager di Expo, che appunto è stato assunto per trovare scuse ai ritardi. “L’expo viene rappresentato come un grande evento mondiale. Al catasto risulta fondo sterrato con tendoni” dice e mi sa, viste le condizioni attuali di Expo che si trovano passando dalla superstrada, ha proprio ragione.
Sul social più conosciuto, sono stati creati gruppi di detrattori di Expo, che deridono l’evento; ovunque si getta fango oltre a quello che i preposti alla realizzazione hanno già fatto.
Ma quelle sono solo parole.
In questi giorni, a Milano, si stanno mobilitando i NO EXPO per sei mesi di lotta dura contro gli eventi dell’Expo. Non sapevo chi fossero e li ho conosciuti qui: il sito.
Si attendono 30.000 manifestanti a Milano contro la politica di Expo, la globalizzazione, le grandi opere. A ben vedere, guardando dentro e sotto, leggendo qui e là, l’ennesimo pretesto per gruppi violenti di tramutare gli eventi in distruzione.
Io ad Expo 2015 Milano andrò. Credo sia un evento mondiale che, se liberato dalle torture di uno stato incompetente e fallito, possa riservare sorprese e stimoli. E poi perché sono un novello San Tommaso e non critico se prima non vedo.
E voi? Ci andrete? Cosa ne pensate?
Chiara