Non solo nel nome dell’interculturalità e del rispetto per una massa imponenti di lavoratori e cittadini musulmani che vivono a Milano ci aggiungiamo volentieri a chi chiede con urgenza un avvio concreto al progetto.
“Abbiamo proposto al Comune di salvare il Palasharp – spiega Davide Piccardo – struttura per i grandi eventi nata nel 1985 e in disuso da due anni, permettendoci di trasformarlo in Moschea. La proposta che abbiamo fatto a Pisapia darebbe una risposta immediata e concreta anche alle esigenze dell’EXPO … Si tratta di recuperare una struttura chiusa da due anni, un patrimonio pubblico che attualmente versa in stato di abbandono e degrado … ci proponiamo, realizzando un’operazione a costo zero per il Comune, di recuperare un pezzo di storia di Milano …“.
Potrebbe nascere un progetto architettonico – e artistico – interessante senza perdere ma, anzi, valorizzando una struttura, il Palasharp, che potrebbe essere demolita senza grande guadagno per la comunità e i cittadini (cosa si pensa altrimenti di costruire, al suo posto?) di Milano. Una Milano che si prepara a raccontare al mondo – con i quasi 130 paesi partecipanti all’Expo 2015 – che l’Italia può tornare a essere riferimento culturale importante e non solamente “il Paese più bello che c’è”!
Expo 2015 Milano metropoli aperta, multiculturale e multireligiosa! Davide Piccardo ricorda ancora un fatto degno di nota: la concessione dell’Arena Civica per la celebrazione della Festa di fine Ramadan ha raccolto consensi e la partecipazione di ventimila persone.