Uno dei marchi alimentari più noti al mondo, sinonimo di pomodoro 100% italiano, deve il suo nome al piemontese Francesco Cirio, che nel 1856 creò a Torino il primo stabilimento Cirio. Nel 2004 il marchio viene rilevato dal consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia, che oggi commercializza i prodotti Cirio in oltre 60 paesi al mondo, dal Regno Unito al Giappone.
Sarà allestita all’Expo Milano negli spazi della Cascina Triulza dal 17 al 30 settembre la mostra dal titolo CIRIO Una storia di cuore che celebra i 160 anni di storia di uno dei marchi alimentari più antichi d’Italia, oggi di proprietà del consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia.
La mostra ripercorre innanzitutto la storia di Francesco Cirio, giovane talentuoso e dalle grandi intuizioni, il cui nome oggi è riconosciuto in Italia e nel mondo come sinonimo di pomodoro italiano. Cirio, nato a Nizza Monferrato, nell’astigiano, nel 1836 da un commerciante di granaglie, a soli 14 anni era già attivo nel mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo a Torino. La sua intraprendenza lo portò giovanissimo a dedicarsi a floride attività commerciali di frutta e ortaggi verso le città transalpine e britanniche fino a diventare in poco tempo il più importante esportatore agricolo del Piemonte. Nel 1856, all’età di soli 20 anni, Francesco creò a Torino il primo stabilimento Cirio dove cominciò ad utilizzare, inizialmente con i piselli e poi via via con altri prodotti alimentari, la tecnica dell’appertizzazione (inventata dal francese Nicolas Appert) per superare i problemi di deperibilità dei prodotti ortofrutticoli. Nacque così un’impresa fiorente in grado di produrre ed esportare in tutto il mondo e che in 160 anni di storia ha sapientemente consolidato il suo posizionamento come azienda leader nel settore alimentare, facendo leva su un marchio di assoluta qualità, “100% italiano”, tra i più noti e apprezzati dai consumatori.
Fu pertanto “un grande orgoglio rilevare nel 2004 un marchio così prestigioso – spiega il Presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini – che in quest’ultimo decennio ha rafforzato la sua presenza internazionale in oltre 60 paesi, consolidando le quote di mercato in Regno Unito, dove oggi è la seconda marca più diffusa nella grande distribuzione e spingendosi fino in un mercato rigoroso e selettivo come quello giapponese”.
La mostra allestita ad Expo ripercorre la storia del fondatore e della Cirio, attraverso un percorso misto tra storia, aneddotica e messaggi di comunicazione, fino ad arrivare ai nostri giorni. L’allestimento si snoda in 11 monitor perimetrali e illustra l’evoluzione della marca a partire dalle grandi intuizioni del fondatore, passando per le futuristiche strategie mercatistiche dell’epopea Signorini fino alle attuali campagne di comunicazione di Conserve Italia. Grande spazio sarà riservato alle azioni di comunicazione e marketing, con le riproduzioni di opere pubblicitarie firmate da artisti di talento quali Mauzan, Cappiello, La Monaca, Depero, SePo e Rubino. A dimostrazione di come l’azienda Cirio abbia mostrato sin dai suoi primi anni di attività un’innata sensibilità per la comunicazione e un approccio diretto e originale, riuscendo sempre a creare un solido legame affettivo tra la marca e i suoi consumatori, legame che è stato celebrato nell’ultimo spot d’autore realizzato lo scorso maggio dal registra Ferzan Ozpetek.
I materiali e le riproduzioni esposti nella mostra provengono da un ampio patrimonio e archivio oggi conservati presso la sede di Conserve Italia e negli spazi del Museo Francesco Cirio di Castelnuovo Belbo (Asti). La scelta dei materiali è stata curata dal responsabile del Museo Giuseppe Baldino e grazie al supporto del Sindaco Francesco Garino. L’ideazione del progetto è a cura dell’agenzia di comunicazione Moville di Bologna.