Tornare dopo aver visitato l’Expo a Milano e raccontarne mostrando l’album delle foto, è un po’ come essere una sposa novella e fare vedere a tutti il proprio album di foto.
Ecco che quindi anch’io mi appresto a dire la mia: è più simile ad una impellente necessità personale piuttosto che ad un vostro bisogno.
Lo so: quindi faccio che farlo subito e non se ne parli più.
Ho la testa piena di domande
Che cos’è l’expo?
Una grande agenzia di viaggi dei paesi che si sono potuti permettere la partecipazione. I più grandi e ricchi, una vetrina grande e ricca; i più piccoli, una vetrina piccola ma non per questo più povera, anzi.
Perché, sarà pur vero che il padiglione della Thailandia è grande e supertecnologico, ma pagare un traduttore no?
In compenso, nell’attesa, si viene confortati dalla delicata suggestione del cullarsi di una tipica imbarcazione.
Viene da chiederselo spesso perché di cibo se ne vede poco, se non nei ristoranti e nei banchetti ma ha un costo così proibitivo da domandarsi se davvero sia cibo o oro. Anche il cibo cinese costa molto: quindi i piatti che vengon via a 2€ da noi, mi domando di cosa siano fatti!
Più che il cibo, si vedono piantine seminate.
Di che materiale sono fatti i padiglioni? Di ogni materiale, di ogni genere di architettura, una continua ricerca del dettaglio, della rifinitura. S’è fatto tanto parlare dei ritardi tutti italiani, della fretta, ma posso assicurare che pare tutto funzioni alla perfezione e che tutto sia stato fatto alla perfezione.
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E l’albero della vita, com’è?
Bello, spettacolare, inutile se vogliamo, ma coreografico.
Di giorno pare un imponente mostro di metallo e legno
di notte, un arlecchino di mille colori e forme…beh, dipende attraverso quale schermo si decide di vederlo!
Ci sono cose strane ad Expo?
A stare bene attenti sì, messaggi subliminali, extraterrestri in agguato sull’albero di un qualche padiglione che non ricordo: basta una foto e tutto assume un aspetto terrificante.
Quanti padiglioni ci sono, quanti padiglioni hai visitato, qual è stato il tuo padiglione preferito?
Boh! C’è tanto, tutto, troppo e non mi è restato nulla se non queste foto.
Di cibo, come ho scritto, se ne vede poco. Credo che il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” fosse difficile o forse ci si è sentiti più spinti a mostrare le proprie terre piuttosto che il proprio cibo.
(certo che bastava che la Thailandia leggesse il tema dell’expo in italiano ed evitava la brutta figura!)
Già, di cibo se ne vede poco, anche se…(continua qui)
Chiara