Ezio e i pirati della radio

Creato il 03 ottobre 2012 da Tipitosti @cinziaficco1

Una web radio per non far addormentare le coscienze di Putignano, una piccola cittadina nel Barese.

L’idea è venuta ad Ezio Antonacci, nato in Puglia, nel ’91, oggi iscritto alla Luiss di Roma e a cinque suoi amici: Roberto Cupertino, Davide Morelli, Mariano Intini, Rossella Iacovelli e Zante Taccone, di età compresa fra i 17 e i 25 anni.

Hanno cominciato alcuni mesi fa e già vantano ospiti di rilievo. Tra breve, infatti, intervisteranno un artista di fama internazionale. Il nome, ovvio, è ancora top secret.

Più che tosti, i sei si sentono avventurieri, “perché – fanno sapere – hanno osato”. La loro mise ne è una conferma. Sono, infatti, vestiti da pirati. E, riprendendo Miguel De Cervantes, annunciano: “Alle nostre idee non poniamo alcun limite, eccetto il cielo”.
“Iniziare non è stato facile – chiarisce Ezio, che si è fatto le ossa a Radio Luiss – ma, facendo esperienza nella Capitale, ho capito che la radio ha enormi potenzialità e quindi siamo partiti. E’ stata una sfida nei confronti di noi stessi. Pochi mezzi a disposizione e nello stesso tempo, la complessità di un mezzo, come appunto la radio, parecchio affascinante. Sappiamo che da questa esperienza potremo crescere e far crescere anche la nostra piccola comunità.

Perché dice questo?

Beh, una radio fa informazione, crea relazioni, promuove gruppi emergenti. Insomma, può far arricchire tutti. Sta a noi sviluppare questo potenziale. Questo me lo disse anche il direttore generale della Luiss, intervistato dalla nostra radio a Roma. Ci spiegò che la radio ti insegna a fare gruppo, a lavorare in équipe. E questo non lo impari certo sui manuali universitari. E’ un’esperienza formativa. Non solo. La radio per funzionare ha bisogno di tante figure professionali: speakers, tecnici, marketing, che impari agevolmente a conoscere. Al di là di tutto, comunque, la nostra avventura rappresenta una sfida ai cervelli e alle coscienze sopiti dalla rassegnazione. La nostra radio darà la sveglia ai disfattisti, alle anime morte. Perché il messaggio è uno: crescere e farlo insieme. Si può.  Partiamo da un dato: rispetto ai nostri genitori siamo fortunati,  possiamo fare sicuramente molto di più per far cambiare le tante cose che non vanno. E’ solo che spesso non ci pensiamo. E ci prende lo sconforto. Sappiamo che con i nostri palinsesti, ancora allo studio, ce la faremo. Siamo pieni di entusiasmo.

Un po’ ambizioso il vostro progetto. Siete pochi e non avete molte risorse!

Nessuno fa miracoli. Ma crediamo che possiamo “stuzzicare” i nostri concittadini, trasmettendo un messaggio: ‘Si può fare di più.  Non creeremo posti di lavoro, ma di sicuro faremo sognare e riempiremo i nostri ascoltatori dello stesso entusiasmo che anima noi e il nostro progetto.

Intanto può spiegare in due parole cos’è una web radio e a chi vi siete ispirati?

Partiamo dal basso: nessun modello. Ci appoggiamo alle nostre esperienze, la mia e quella di Mariano. Credo che questo sia sicuramente insufficiente. Abbiamo tanta ammirazione per la realtà radiofonica italiana e un po’ di praticità con internet, ma nessun modello ci sta guidando nelle scelte. Passo dopo passo abbiamo costruito la radio su quelli che erano i nostri desideri, scegliendo, di volta in volta, le opzioni che ritenevamo migliori. Faccio un esempio: per la strumentazione ci sono voluti due mesi di prove e tentativi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Una webradio non si discosta tanto da una normale radio: ci sono gli speaker, i microfoni e i suoi tecnici – se vogliamo anche le luci soffuse. A differenziarla dalle radio che trasmettono via Etere è proprio il mezzo che permette agli ascoltatori di ricevere il segnale. Invece di accendere uno stereo, c’è da aprire il browser e cercare la nostra pagina facebook http://www.facebook.com/pages/Radio-Juso-Pirata/398410960224983.
Ora trovate solo puntate registrate, buona musica, qualche notizia e tanta bella gente, ma a breve arriverà anche il live, il cosiddetto streaming. Creeremo un palinsesto eterogeneo e quotidiano.

Come è stato accolto il vostro progetto a Putignano?

Non ci siamo tanto sponsorizzati, stiamo cercando di avere un profilo basso. Di conseguenza credo che l’evento sia passato quasi del tutto inosservato. Il nostro attuale concorrente è rappresentato da una radio storica, che ha la sua frequenza fm e i suoi programmi. Credo che, diversificandoci, non potremo che crescere insieme. Siamo rivali, ma non ci escludiamo.

Quanto è costato mettere su il progetto? Chi vi ha aiutati?

Il grosso del lavoro lo abbiamo svolto da soli, informandoci e documentandoci. Abbiamo trovato la soluzione migliore e al tempo stesso più economica per le varie difficoltà che si sono presentate.  Avevo dei contatti con altre realtà radiofoniche, che ci hanno consigliato su come muovere i primi passi e quindi su quali programmi usare, quale strumentazione reperire: podcast o streaming. Le risposte si vedono: la radio è una realtà, piccola, ma concreta. Non abbiamo mai pensato di chiedere aiuto alle istituzioni. Ci siamo differenziati. Vogliamo andare avanti con le nostre gambe. Ora siamo alla ricerca di un locale, uno juso, termine dialettale, che indica una sorta di pied à terre. Di qui il nome della radio.

Cosa vorreste che diventasse la vostra radio?

Una presenza stabile sul nostro territorio. Ed una sorta di faro.

Perché quando siete in radio vi vestite da pirati?

Perché la radio è per noi un’avventura, non sappiamo come andrà a finire. Di sicuro, ce la metteremo tutta. Il nostro spazio sarà senza dio e senza maestri. La radio è uno spazio libero, tutto da costruire, da modificare, da surfare. E poi le tutine leopardate erano finite!
Il nostro sarà tutto volontariato, tanto olio di gomito e qualche bicchiere di buon vino.

Vi sentite avventurieri?

Sì. Noi esploriamo spazi nuovi, sperando che in seguito qualcuno si unisca al nostro viaggio. Puntiamo a creare una ciurma entusiasta e coraggiosa.

Un consiglio ai visitatori di questo blog?

Do it Yourself!

                                                                                                                        Cinzia Ficco


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