F1 2012 – Ipotesi d’evoluzione dell’abitacolo delle monoposto

Da Postscriptum

Dopo il terribile incidente alla partenza del gran premio del Belgio, avvenuto la scorsa settimana, in cui la monoposto di Grosjean sfiora di quasi 80 cm la testa di Fernando Alonso, sono cominciati a nascere dibattiti e opinioni riguardo la sicurezza che le monoposto offrono in formula 1, e in particolare quello di rendere ancora più sicuro l’abitacolo delle monoposto sviluppando un particolare cockpit chiuso; Vediamo un pò di che si tratta

L’abitacolo delle monoposto odierne è composto da una struttura molto solida e stabile, estremamente sicura in caso di impatto a forte velocità, basti pensare al terribile incidente di Kubica in Canada nel 2007, dove il pilota ne uscì illeso.

Tuttavia ci sono poi casi come quelli accaduti a Felipe Massa che rischiò di perdere un occhio quando nel 2009 un pezzo della sospensione della Brawn GP di Barrichello si schiantò sul casco del brasiliano a 280 all’ora o come quello sempre nello stesso anno in cui morì Henry Surtees, pilota diciottenne della GP2, colpito in pieno da una ruota vagante.

Dopo il crash del GP del Belgio in cui Grosjean ha praticamente planato di fronte alla testa di Alonso, sono cominciate a nascere supposizioni su un eventuale incremento della sicurezza dell’abitacolo e una possibile evoluzione dello stesso in una struttura chiusa.

Il Direttore Tecnico della McLaren Paddy Lowe ha esortato a fare in fretta dichiarando quanto segue : - Quante volte abbiamo assistito a scene simili e abbiamo detto “che fortuna ha avuto quel pilota”. Un giorno non andrà altrettanto bene e tutti diremo “bisognava fare qualcosa” .

In molti allora hanno cominciato a dire la loro tra cui Il magazine tedesco Auto-motor-und-sport che prende in esame alcune proposte: la prima prevede un sistema simile a quello utilizzato sui jet, ossìa un cupolino chiuso, mentre l’alternativa sarebbe una gabbia che offra protezione da tutti i lati.

Sul sito IACOSKI.com che si occupa di pubblicare lavori di concept design di autovetture è possibile vedere il render di una possibile evoluzione delle monoposto di formula 1. Il designer dichiara che dopo un lavoro lungo 2 anni, cominciato nel  2009 è riuscito a tirar fuori una monoposto con abitacolo completamente chiuso, tuttavia aggiunge di non chiedere per quanto riguarda le proprietà aerodinamiche e il modo in cui il pilota può uscire dalla vettura entro 5 secondi, ed esorta di lasciare questo lavoro a maghi della tecnica come Adrian Newey. ammiriamo questo splendido concept :

Anche nel videogioco Gran Turismo 5, gli sviluppatori, ai tempi, ignari “forse” del problema sicurezza e “abitacolo chiuso” hanno sviluppato, sempre nel gioco e ci tengo a precisarlo, un prototipo della RedBull con cockpit chiuso, vediamone la grafica :

O un altro magnifico concept sviluppato da Lamborghini, più adatto però a vetture da Gran Turismo:

Tuttavia questi affascinanti sistemi, riprodotti magnificamente in questi concept  sono carichi di grossi limiti e potrebbero migliorare delle cose in termini di sicurezza a scapito di altreche adesso funzionano, infatti Stefano Domenicali dice che una delle preoccupazioni principali è che tali sistemi possono rivelarsi pericolosi in caso di emergenza, ovvero nel caso ad esempio che la vettura prenda fuoco e il pilota debba abbandonarla velocemente.

Il problema dunque sarebbe di competenza dei designer, che dovrebbero trovare una soluzione per integrare bene la struttura con il resto della monoposto, cambiando possibilmente anche la posizione di guida del pilota e prevenendo così i rischi di cui sopra in caso di incendio o emergenza di abbandono del veicolo.

La cosa non è facile, ricordiamo che la postura del pilota, adesso, in un amonoposto di F1 è alquanto scomoda. Nel disegno è raffigurata la posizione del corpo all’interno dell’angusto abitacolo. Per circa 2 ore lo sforzo è immenso e il pilota è soggetto ad una temperatura altissima. Forze mediamente pari a 5 volte quella di gravità insistono su testa e collo, le gambe effettuano sui pedali pressioni pari a centinaia di kgf.

Quindi a questo punto credo sia giusto parlare di EVOLUZIONE di tutto l’abitacolo, cercando di migliorare anche la postura del pilota, forse a scapito un poco dell’aerodinamica generale e delle prestazioni assolute della monoposto ma a grande vantaggio della SICUREZZA e della SALUTE di questi eroi che in ogni GP rischiano la vita.


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