A cura della RedazioneF1Sport.it
2 settembre 2014 – Lunga intervista di Stefano Domenicali ex team Principal della Ferrari riportata da Leo Turrini sul suo sito.
L’intervista che riportiamo qui sotto è leggibile integralmente al link: http://blog.quotidiano.net/turrini/2014/09/01/la-nuova-vita-di-domenicali/
‘
come mi aspettavo e come ci aspettavamo, quindi non ha senso per me, adesso,
pontificare. Ovviamente ho le mie idee e magari un giorno troverò un amico
(credo di conoscerlo, ndr) che le raccoglierà in un libriccino, però non inseguo
le polemiche. E’ andata così, non doveva andare così, mi dispiace. Fine delle
trasmissioni’.
…
‘Della Ferrari dico solo questo, sommessamente, da innamorato della squadra e
facendo anche autocritica, se qualcuno vuol capire: non sarebbe male recuperare
la serenità all’interno, perchè poi abbiamo visto gente in gamba che altrove ha
avuto modo di dimostrare il proprio talento. E ho detto che questa è una
autocritica’. Qui sembra chiaro il riferimento a Aldo Costa ora in Mercedes
‘Il pilota con il quale, in ruoli diversi e momenti differenti, ho avuto il
rapporto migliore è stato certamente Michael Schumacher. Lui era formidabile
perchè il suo contributo non si esauriva nell’eccezionale talento al volante.
Aveva la capacità di non esternare mai il suo malessere, quando le cose in pista
non funzionavano. In privato, nel team, sapeva essere anche molto severo,
persino spietato. Ma fuori era sempre il primo a difendere la squadra’.
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‘Non è vero che Alonso aveva un rapporto difficile con me o con la scuderia.
Fernando è una bella persona e lo dico con franchezza. Rispetto a Schumi
certamente è più aperto nei confronti della comunicazione, magari talvolta una
sua parola viene tradotta male, ma non è mai stato negativo nei confronti della
squadra, della Ferrari. E’ stato anche sfortunato, siamo anche stati sfortunati.
Abbiamo pagato per i nostri errori, però se avessimo vinto un paio di titoli,
ecco, nessuno avrebbe potuto contestarli’.
…
‘Della situazione attuale in Mercedes sono testimone da lontano. Non penso che
Ricciardo possa essere il terzo che gode, alla fine il titolo o sarà di Hamilton
o sarà di Rosberg. Lewis deve stare attento alla sindrome di Paperino, se cede
alla tentazione di considerarsi il parente povero della famiglia si inguaia.
Nico dovrà sopportare, sin da Monza, una pressione enorme, per quello che è
accaduto recentemente’.
‘Non mi chiedere come li avrei gestiti io! La logica mia, che era poi un
insegnamento di Montezemolo e di Todt, era chiara: l’interesse del team prevale
sempre, deve prevalere sempre. Dopo di che ci sono molti modi di affrontare le
realtà imposte dalla pista. Io cercavo sempre di chiarire le cose in anticipo,
ad esempio tu hai scritto delle cose orrende nel 2010 per l’ordine dato a Massa
in Germania, ma esisteva una gerarchia determinata il sabato sera, non ci fu
nessun colpo basso all’ultimo momento’.
‘E dunque è per questo, curiosamente, che a me piaceva Irvine. Eddie era un
numero due che sapeva di essere un numero due e da numero due si comportava. Nel
1999 ebbe l’occasione di diventare campione ed è ridicolo sostenere che come
Ferrari scegliemmo di farlo perdere. Anzi, guarda, la verità è che a Suzuka,
nella gara decisiva, se Irvine fosse stato all’altezza delle sue capacità, che
non erano poche, il mondiale lo avrebbe portato a casa. Ma, per la prima e credo
unica volta nella sua carriera, si fece divorare dalla tensione, tu c’eri e lo
sai, il sabato notte non chiuse occhio e non c’erano donne nella sua camera!’
…
F1 | Domenicali: “Mi sono assunto le responsabilità del fallimento”F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi