24 novembre 2014 – Si conclude sul tracciato di Abu Dhabi una delle stagioni più negative dell’ultimo ventennio Ferrari. Zero vittorie, zero pole position, solo due podi e una situazione ambientale mai serena all’interno della scuderia fanno del 2014 il punto più basso da cui Ferrari può soltanto risalire, sarà cosi?
I problemi della monoposto sono principalmente la mancanza di motore, cosa sconcertante per una Ferrari. Una analisi più approfondita però mostra come chi sta vincendo oggi ha nella propria gamma venduta quotidianamente la cultura dell’ibrido circolante sulle strade di tutti giorni. Un banco di esperienza fondamentale, trampolino del lavoro iniziato diverse stagioni fa di cui oggi Mercedes raccoglierà i frutti. Il motore della Ferrari ha fatto soffrire la Rossa ma soprattutto Sauber e Marussia che montano power-unit di Maranello.
Per di più l’unità ibrida si è mostrata difficile da domare là dove alla potenza del propulsore termico si aggiunge quella generata dalle batterie elettriche, soprattutto per Kimi Raikkonen che conclude contro ogni aspettativa la stagione più deludente da quando corre in F1.
La stagione è vissuta sui dubbi di un Alonso che voleva andare via, con un Team Principal “uomo di Montezemolo” che ora con Marchionne presidente rischia, se non è già stato deciso, di doversi fare da parte lasciando il posto a Maurizio Arrivabene n1 di Philips Morris. Ciò che serve alla Ferrari per rinascere è prima di tutto un ambiente sereno e positivo. L’operato dei piloti per quanto impeccabile potrà essere non porterà a nessun risultato se la monoposto non sarà il frutto di un lavoro fatto con un’idea di pensiero lineare e costante.
Vettel è e deve essere il primo mattone con cui la Ferrari deve costruirsi il futuro. Per Vettel ancora giovane e pluricampione la Ferrari è la consacrazione della carriera, vincere in Ferrari lo porterà nell’olimpo della Formula1. Per questo non c’è e non deve esserci fretta, la prossima stagione non sarà imperativo vincere, sarà imperativo “costruire un percorso ben chiaro e lineare per riportare la rossa in cima al mondo”(cit. Andrea Agnelli), sarà imperativo non bruciare Vettel. Non dimentichiamo che Schumacher per vincere il titolo con la rossa ha aspettato per ben 5 anni.
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