Maranello 9 Giugno 2014 – Una prestazione davvero deludente quella delle Rosse nel gran premio canadese. Il malcontento è palpabile, in questo clima Marco Mattiacci parla a Ferrari.com
Contestualizziamo un momento, la scuderia più blasonata, quella con i numeri migliori, la stessa che ha vinto 16 costruttori e 15 titoli piloti è in crisi nera.
Il gran premio canadese ha forse rappresentato la peggiore delle prestazioni Ferrari in questo 2014, peggiore per il rapporto aspettativa/risultato, una debacle che pesa tantissimo, perchè stavolta, gli extraterrestri della Mercedes avevano fatto ritorno sulla Terra. Ad approfittarne però non c’ erano le Rosse di Maranello, non loro con il motore “più leggero” non loro con una rivoluzione tecnico/organizzativa in atto, ma gli altri, i cosidetti “bibitari” che hanno dimostrato di far tesoro di un detto che più italiano non si può. Carpe Diem.
Ed è precisamente in questo clima che le parole di Marco Mattiacci vengono pubblicate.
Il contesto è importante, e le promesse alla vigilia erano troppe per non suscitare una delusione cosi grande tra le file dei tifosi della Scuderia. Mattiacci si dice arrabiato, un sentimento condiviso da ogni tifoso, che non vorrebbe altro che una Ferrari competitiva, non quella vista fin ora, inerme sul dritto, scivolosa in trazione e folle nell’erogazione.
“Rispetto all’inizio della stagione siamo migliorati, ma ogni nostro progresso deve essere valutato in relazione a quelli fatti dai nostri avversari. La Ferrari ha iniziato un percorso particolare, basandosi su alcune figure chiave: il Presidente Montezemolo, i due piloti e un gruppo formato da tecnici di grande talento. Nel team occorre svolgere un’opera di ricostruzione e tutti devono essere messi in condizione di poter lavorare nel miglior modo possibile. C’è un programma di sviluppo ben definito che stiamo portando avanti e che ci vedrà portare aggiornamenti in ciascuna delle prossime gare. Un altro nostro grande obiettivo è quello di riuscire a velocizzare i tempi di reazione, come sembrano essere in grado di fare i nostri concorrenti”
Il dopo Domenicali, capro espiatorio o vittima sacrificale, è fatto di parole parafrasate e di rivoluzioni interne, si tratta di un processo lungo quello pianificato da Mattiacci, l’ obiettivo è defibrillare una Ferrari che allo stato attuale rischia l’arresto cardiaco, ma bisogna agire in fretta, prima del rigor mortis.
F1| Ferrari, Mattiacci: Siamo molto arrabbiati con noi stessiF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi