F1 | Gp Austria : Nessuna cornata Red Bull nella gara di casa

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

22 giugno 2014 –  Al muretto Red Bull ci si aspettava di più. Molto di più. Vedendo l’andazzo della stagione, nessuno pretendeva un Canada – bis, ma neanche un disfatta del genere. Ricciardo salva quello che può arrancando all’ultimo giro l ottavo posto, mentre Vettel chiude anzitempo la gara.

Vuoi la pista che non si adatta, vuoi il motore, vuoi l’ansia da prestazione, fatto sta che un bottino cosi magro in casa Red Bull non si vedeva da molto tempo. 4 punti totali per Ricciardo sono il massimo che la Red Bull è riuscita ad ottenere. E pensare che, dopo un venerdì da incubo, in qualifica il 5° posto dell’australiano aveva dato un barlume di speranza per il team di Dietrich Mateschitz; da Vettel, invece, buio completo.

Al via, Ricciardo crolla dal 5° al 9° posto a causa di una partenza disastrosa (ancora una volta) e da li non riesce più a schiodarsi. A nulla è valso il pit stop anticipato e neanche la grinta del giovane Ricciardo che ha provato in tutti i modi a salire di posizione. Solo un bel sorpasso su Hulkenberg, all’ultimo giro, ha dato a Ricciardo un ottavo posto che, comunque, non ha neanche le sembianza di una consolazione. Vettel lo si è visto solo all’inizio, ma in negativo. Al via ne guadagna ne perde, ma il suo incubo inizia al terzo giro quando, in circostanze non ancora ben chiarite, il cambi smette di funzionare. Due minuti da incubo, risolti senza all’improvviso. Il resto è un vano tentativo di salire la china (aveva perso un giro su tutti a causa di quel guaio), terminato con un contatto con Gutierrez, e la decisione conservatrice di parcheggiare la Red Bull RB10 nel garage per preservare una Power Unit assai fragile.

In generale, per tutto il clan Red Bull, sto debutto nella pista di casa è stato un disastro. 3 soli ritiri e tutti e tre di matrice Red Bull (Vettel più Kvyat e Vergne con la Toro Rosso), la dicono lunghissima sui problemi di un motore Renault che appare non solo fragile, ma anche lento e discontinuo.

Ed è proprio contro la Power Unit d’oltralpe che tutto il clan Red Bull punta il dito. Horner commenta a fine gara: “Sebastian Vettel ha avuto un problema al motore e non è la prima volta che succede. A dimostrazione delle difficoltà che abbiamo, basta guardare la classifica con 7 piloti su motorizzati Mercedes nelle prime 10 posizioni“. Al muretto Red Bull, li fa eco il “mago” Adrian Newey: “Abbiamo un netto handicap di potenza rispetto a tutti gli altri. La nostra macchina oggi non si adattava al Red Bull Ring, e la classifica ne è la prova inconfutabile“. Reincara la dose Ricciardo nel “Ring” delle interviste a fine gara: “Rispetto agli altri paghiamo molta velocità in rettilineo. Tu puoi stare dietro ad una Mercedes quanto vuoi, ma appena arriva il rettilineo… Ciao! Se ne va, e tu non puoi fare nulla”.

Il mondiale, sia piloti che costruttori, è gia ben bene indirizzato. Salvo catastrofismi clamorosi, le iridi più ambite hanno preso la super-strada per Stoccarda. Alla Red Bull non rimane che cercar di rendere più possibile la vita difficile ai piloti Mercedes, ma senza potenza i “Ciao!” nei rettilinei si sommeranno sempre di più. Intanto sul podio, Mark Webber rivolge le domande ai 3 classificati senza, però, trovare una tuta Red Bull. Magari un ghigno di soddisfazione li sarà sfuggito.

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