F1 | GP Belgio 2013 – Top & Flop

Da Tony77g @antoniogranato

Francesco SveltoF1Sport.it

Spa-Franchorchamps, 26 agosto 2013 – Il Gran Premio del Belgio si corre sul circuito preferito da tutti i piloti, quel circuito dove per vincere o, quantomeno, distinguerti dalla massa, devi avere un piede pesante, molto pesante! Oppure una vettura superiore alle altre! Il vincitore, Sebastian Vettel, possiede entrambi per cui, paradossalmente, non fa testo. Il leone furioso, colui che è stato capace di partire nono e arrivare secondo, possiede solo una delle due caratteristiche. Facile capire quale. Ma molte battaglie in pista previste ieri non sono arrivate, forse per colpa del DRS che ha facilitato un po’ troppo certe manovre.

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TOP

- Fernando Alonso: dopo un agosto a macchine ferme ma dir poco bollente, causa dichiarazioni e qualche frecciatina di troppo, il due-volte campione spagnolo riprende i redini della squadra, i redini che contano, quelli in pista. Dopo un non chiaro andamento delle qualifiche, dove sia lui sia il team hanno sbagliato, ancora una volta, qualcosa in qualifica, Alonso ha disputato una corsa da leone. Nella prima parte di corsa ha dato tutto, veramente tutto quello che aveva la F138. Ha svernicato clienti tosti del calibro di Webber, Rosberg ed Hamilton ma non è riuscito ad arrivare al suo (e solo suo) rivale per la lotta al titolo, quel Vettel che ne aveva cosi tanto di più. Il suo viso a fine gara era di una tristezza infinita, dimostrando che lo spagnolo aveva già dimenticato la corsa monstre appena conclusa ed aveva davanti agli occhi soltanto la visione di una vittoria (e una rimonta) sfumata.

- Jenson Button: ancora una volta l’anima della McLaren. L’inglese ha sfiorato il podio, un sogno venuto meno soltanto quando le sue Pirelli si sono sgretolate ed è stato costretto a cambiarle per arrivare a fine gara. Spa è una pista da piloti, e Button, ancora una volta, l’ha dimostrato. Non sarà il più veloce in pista, non sarà quel talento sopraffino e naturale ma è sicuramente un eccellente pilota che meriterebbe di più, quest’anno, dalla sua McLaren che non lo assiste mai.

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FLOP

- Mercedes: dopo l’Ungheria ci si aspettava la conferma da parte delle Frecce d’Argento. La pista, però, è totalmente diversa e le gomme pure. Già dalle libere il passo mostrato sembrava non all’altezza delle primissime posizioni ma poi la pole di Hamilton al sabato aveva ridato foga e speranza all’intero team. Speranza che si è sgretolata subito dopo il via quando Vettel, con la sua Red Bull che non è proprio un fulmine di guerra sul dritto, ha sverniciato il leader della corsa alla fine del Kemmel. Dopodichè una gestione della corsa un po’ strana, altalenante, con la Mercedes mai in grado di tenere il passo della Red Bull ma anche della Ferrari (di Alonso). Il gradino basso del podio ha un sapore un po’ amaro.

- Lotus: Più o meno discorso simile alla Mercedes, con una vettura lenta per tutto il weekend. Raikkonen, senza il problema all’impianto frenante, poteva portare a casa qualche punticino, nulla di più. Per la dichiarata lotta al mondiale, nella quale sostengono esserci anche loro, questo è francamente troppo poco.

- Il sistema DRS: le premesse al via erano per delle lotte in pista di quelle memorabili. Lotte, però, che non sono arrivate a causa della facilità dei piloti di poter passare in rettilineo, dopo l’Eau Rouge, praticamente senza alcuna difficoltà. La sensazione è che scegliere delle zone DRS cosi lunghe, come quella del Kemmel in Belgio, sia stato estremamente controproducente per lo spettacolo. Spettacolo, cioè il motivo per cui il marchingegno DRS è nato ed è stato sviluppato.

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