27 maggio 2014 – Passata anche la corsa più glamour e fascinosa dell’anno, analizziamo il meglio e il peggio del GP di Monaco, che ha sfoggiato una gara peperina e ricca di episodi ed accesi duelli di nervi. Protagonisti, ovviamente, i due leader del campionato.
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TOP
La grande occasione di Bianchi: abbiamo già parlato tanto degli eventi di Montecarlo che hanno portato per la prima volta – in quattro stagioni – l’ex team di Branson a marcare punti iridati ed entrare, di fatto, nel ristretto club dei team che negli almanacchi possono vantare questo privilegio. In tutta questa atmosfera bucolica, c’è da sottolineare la gara di Bianchi, la quale è stata costellata di ostacoli che avrebbero potuto compromettere il risultato finale. In questa occasione cosi difficile, però, è venuto fuori tutto il carattere del francese della FDA. Il resto è storia. Una bella storia.
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FLOP
Renault: totale disastro dei propulsori francesi qui a Monaco, proprio dopo che qualche giorno fa era arrivata da parte di Taffin un campanello da’allarme sulla situazione affidabilità. Se l’è chiamata, a quanto pare. Certo, di strano è che tutte queste rotture sono arrivate su un tracciato che non è proprio il massimo in quanto sfruttamento di motore.
Vettel e Raikkonen: sembra che le passino tutte loro, che i guai di Red Bull e Ferrari, rispettivamente, si abbattano sempre e solo su questi due nomi. Questo in parte è vero. In particolare il tedesco, che sembra stia pagando tutto d’un botto le fortune che ha avuto nei suoi quattro anni d’oro. Adesso tutte le anomalie e problematiche tecniche sulla Red Bull, vanno a lui, come per magia. Per Raikkonen discorso un po’ differente, invece. Il finnico accusa ancora troppi problemi di adattamento alla sua Ferrari, anche se a Monaco è stato autore di una buona gara. Un episodio sfortunato – ed un suo errore poco più che banale – però, gli costano un podio che sembrava alla sua portata.
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