F1: Hamilton iridato raggiunge Senna!

Creato il 25 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Lewis Hamilton è campione del mondo! Hamilton per la terza volta è iridato e raggiunge il suo più grande idolo Ayrton Senna e Lauda, Brabham, Piquet e Stewart.

We highly suspect a #heroeswelcome for @LewisHamilton at the #BritishGP 2016… Can’t bloomin’ wait! #F1 pic.twitter.com/kQr9z3qqGK

— Silverstone (@SilverstoneUK) 25 Ottobre 2015

Il Gran Premio d’America è stato il palcoscenico del trionfo del campione inglese. Ad Austin dopo una weekend folle ed una gara mozzafiato Nico Rosberg ha buttato la vittoria con un banale errore regalando la gioia al compagno di squadra. Terzo un grandissimo Sebastian Vettel che con la sua Ferrari era partito dalla 13° casella.

La gara

Dopo un weekend avverso per le cattive condizioni meteo sembra uscire un pallido sole sul circuito texano. Alla partenza Rosberg non riesce ad approfittare della pole e viene passato da Lewis Hamilton con un sorpasso molto aggressivo. Le Ferrari riescono a portarsi subito in ottima posizione con una partenza incredibile. La pista è ancora umida e le gomme intermedie iniziano ad usurarsi: le due Red Bull riescono a passare Rosberg e Kvyat sembra averne di più di Lewis che fa fatica a portare le Pirelli in temperatura. Al 5° giro inizia il carosello delle Safety Car: una costante in questa gara. Tolti i detriti dalla pista, dovuti ai contatti nella partenza tra i piloti nelle retrovie, riprende la gara: Rosberg supera con rabbia entrambe le Red Bull e si lancia all’inseguimento del compagno di squadra, intenzionato a rendergli il duro sorpasso ricevuto nella partenza. Intanto le Ferrari si trovano imbottigliate nel traffico creato da Pérez e devono lottare con il coltello tra i denti con Verstappen e Sainz, i due ragazzini della Toro Rosso che si dimostrano come sempre degli ostici avversari. Dopo aver sfruttato una manovra poco ortodossa di Kvyat, Ricciardo riesce a sorpassare il compagno di squadra e Rosberg e addirittura diventa leader della corsa durante il 15° giro con un bel sorpasso su Hamilton. L’inglese si fermerà poi al 18° giro dopo aver subito un sorpasso da Rosberg, che due giri dopo si ferma insieme a Ricciardo e Vettel. Il tedesco su Mercedes riesce a sorpassare Ricciardo e riesce a mettere 10 secondi tra lui ed Hamilton al momento dell’ingresso della Safety Car: la Sauber di Ericsson era rimasta bloccata sul rettilineo, la gara è ancora lunga e congelata. Dopo cinque giri riprende la corsa e la Ferrari, rimasta orfana di Raikkonen per un errore con gomme non in temperatura, riesce ad ottenere la terza posizione con Vettel con un sorpasso mozzafiato su Ricciardo. Intanto Hamilton si avvicina minaccioso a Rosberg ma ancora una volta la corsa è bloccata dalla virtual Safety Car dopo l’incidente tra Hulkenberg e lo sfortunato Ricciardo. La pausa viene sfruttata da Rosberg per cambiare le gomme usurate: tornato in pista la situazione si fa favorevole per il tedesco visto che sia Hamilton che Vettel devono ancora effettuare la sosta. Ancora una volta però, la Safety Car interrompe la gara e cambia lo scenario della corsa: il bruttissimo incidente di Kvyat durante il 43° giro permette ad Hamilton e Vettel di fermarsi ai box. Rosberg quindi è primo ma deve stare attento al suo compagno di squadra che non ci sta a farsi rovinare la festa e prova a braccarlo ma il tedesco ne ha troppo e riesce a fare il vuoto. Hamilton sembra ormai deciso a rimandare i festeggiamenti in Messico, dietro Vettel riesce a ritornare terzo ai danni di Verstappen quando avviene l’impensabile: Rosberg commette un errore da principiante e al 49° giro regala al compagno di squadra, con un banale dritto in rettilineo, la prima posizione e la via per l’Olimpo della F1. Da quel momento la gara assume un aspetto spettrale fino al trionfo di Hamilton sul traguardo, il podio di Vettel e gli ottimi piazzamenti di Verstappen, quarto, e Sainz, sesto partendo ultimo!

After the rain, we were treated to a stunning #USGP. Here’s how it finished… pic.twitter.com/vzeFMfgfAn

— Formula 1 (@F1) 25 Ottobre 2015

Analisi

Lewis Hamilton ha dimostrato oggi di essere ormai una leggenda della F1: anche quando ormai la vittoria era sfumata ha continuato a guidare in modo ordinato mentre nei sorpassi ha dimostrato di essere aggressivo e pronto a tutto. Freddo ma spietato, Hamilton ha colto come un rapace l’errore del compagno per vincere la decima gara quest’anno e il terzo Campionato Mondiale. Davanti a lui nell’Empireo delle corse ha solo il suo futuro rivale Vettel, con 4 Mondiali, Prost con altrettanti, Fangio con 5 titoli e il re Michael Schumacher con 7 trionfi iridati. Grande emozione per Lewis che ancora una volta ha eguagliato il suo idolo di sempre Ayrton Senna, di cui, a 30 anni, è destinato ad infrangere molti record. Lewis ha dimostrato anche la crescita personale ringraziando team e famiglia e commuovendosi arrivato al paddock, tanto da tenere il casco addosso per lunghi istanti: sono finiti i tempi delle spacconate, ormai è un uomo e un campione maturo. Un plauso va fatto alla Mercedes per aver donato a questa leggenda vivente un mezzo tecnico senza pari, senza dei validi avversari, e lo si è visto oggi quando la pista si è asciugata: una monoposto imprendibile.

Hamilton seals his 3rd world title and in the process climbs to 3rd in the list of all-time race wins #USGP #F1 pic.twitter.com/PxAi1WVrGD

— Formula 1 (@F1) 25 Ottobre 2015

Secca ed ennesima bocciatura per Rosberg che questa volta l’ha fatta grossa: buttare via l’ennesima gara per un errore che non avrebbe fatto nemmeno ai go kart. Eppure Nico oggi meritava di vincere e forse quasi assaporava il gusto di rovinare la festa del suo compagno ma a oggi l’unico che ha qualcosa da rimproverarsi è lui: con le Ferrari che il prossimo anno si avvicineranno sarà dura per lui mantenere anche solo lo stato di eterno secondo.

A proposito di leggende viventi un grande applauso a Sebastian Vettel che oggi ha ottenuto il suo 12° podio stagionale partendo 13°: eguagliato Raikkonen del 2007, quello campione del mondo per intenderci. Seb ha dimostrato anche oggi con caparbietà che anche una monoposto meno performante della Mercedes può lottare, e per il prossimo anno si attendono grandi miglioramenti e grandi sfide con i tedeschi. La Rossa si prepara ma il pilota ha dimostrato di essere pronto a vincere. Kimi, invece, regala emozioni ma poi incappa sempre nell’errore che lo costringe al ritiro: ennesima gara controversa e rimandato al 2016.

Le Williams hanno dato forfait in questo duro e lungo weekend ma a dar spettacolo ci hanno pensato le Red Bull e i cugini italiani della Toro Rosso: dopo la grande qualifica, Ricciardo e Kvyat sembravano aver riportato la scuderia austriaca agli antichi fasti, del resto per quanto riguarda aerodinamica e deportanza, fondamentale per questo circuito con molti saliscendi, gli austriaci non hanno mai avuto problemi. I problemi stanno sempre lì: un motore poco performante e un consumo delle gomme non eccellente. Le Red Bull sono così costrette ad arrendersi e solo Ricciardo chiuderà in un indecoroso 10° posto. Decisamente più contenti alla Toro Rosso: Verstappen, oggi vicino al podio, e Sainz, autore di una grandissima rimonta, sono il futuro della F1 e il prossimo anno con motore Ferrari ne vedremo delle belle.

Finalmente un applauso alla McLaren Honda che in questa folle gara è riuscita ad evitare i ritiri e portare Button al 7° posto: prima del calo prestazionale Alonso ha fatto scuola nella bagarre con i ragazzi Toro Rosso e il solito grande Pérez ha portato ancora una volta la sua Force India al 5° posto. Speriamo per i due “vecchietti” della scuderia inglese che il prossimo anno gli offrano una monoposto come si deve: c’è la sensazione che abbiano ancora molto da dire.

Tags:Alonso,Button,F1,ferrari,Formula 1,Hamilton,Honda,Kvyat,Mercedes,Ricciardo,risultati F1,Rosberg,Sainz,Senna,Verstappen,Vettel Next post

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