Alessandro FranceseF1Sport.it
Da quando sono arrivate nel mondiale la Cina, il Bahrain e la Malesia ad aggiungersi all’inaugurale Australia, le prime quattro gare dell’anno rappresentano un ciclo di GP extraeuropei che rendono realmente idea dei valori in campo in attesa del rientro in Europa, per molti motivi l’inizio di un nuovo campionato.
Mercedes non corre più sola. Nonostante le tre vittorie su quattro appuntamenti la Mercedes non può piu’ pensare di gestire il proprio vantaggio. La Ferrari ha fatto enormi passi da gigante in termini di prestazioni della monoposto e del rendimento dei suoi piloti. Se la monoposto tedesca si aggiudica ancora i GP parte del merito va ad un Lewis Hamilton in forma eccezionale, cresciuto in costanza e regolarità di prestazioni dopo aver conquistato il suo secondo titolo mondiale. Un duello in famiglia con Rosberg al momento pare escluso sia per il livello di Lewis, irraggiungibile per tutti, sia perché una lotta tra i due potrebbe sfavorire il team nei confronti di una Ferrari che , in forte crescita, è pronta ad approfittare di errori altrui.
La Ferrari che sorpresa! All’inizio della stagione davvero non era preventivabile un rendimento talmente buono della rossa. Reduce da una annata disastrosa, la Ferrari e’ riuscita in una triplice missione. In primo luogo ha fermato lo strapotere Mercedes, seppur ancora distante, e’ proprio la Ferrari la seconda forza in campo di questo campionato del mondo. In secondo luogo, attraverso un ambiente finalmente positivo e collaborativo, ha recuperato il talento di Kimi Raikkonen volatilizzatosi completamente nella stagione 2014. La Ferrari ha così ritrovato piena competitività con entrambe le monoposto – cosa rara negli ultimi anni in quel di Maranello- . E’ questa l’unica ricetta per combattere efficacemente le Mercedes. Terzo, ma non ultima cosa in ordine di importanza, ha già vinto una corsa raggiungendo ad un quarto del campionato metà dell’obiettivo stagionale dichiarato.
Non dimentichiamo che all’inizio della stagione la priorità era dover stare davanti alle Williams, inseguire la Mercedes cosi da vicino e’ per la Ferrari una vittoria.
Rimandati a maggio; Red Bull e Honda. Nota stonata in questo avvio di stagione sono le non buone prestazioni di due grandi Team come la Red Bull e la McLaren Honda. Se per la McLaren un’annata negativa ci può stare considerando che monta un motore debuttante in Formula 1, per la Red Bull la questione e’ più grave. Il team Austriaco per la seconda annata di fila si avvia a compiere una stagione opaca. Il 2014 l’aveva vista sorridere grazie all’esplosione del talento di Ricciardo, unico a pilota a contrapporsi alle vittorie di Hamilton e Rosberg. Quest’anno i problemi con la power-unit Renault sono nuovamente importanti e considerando dove si trova la Toro Rosso rispetto alla squadra madre viene da pensare che le criticità non siano da attribuire al solo motore. Ricciardo sembra spento, lontano parente del gladiatore che ha battuto Vettel. Kvyiat, veloce e costante in Toro Rosso, non sembra in grado di reggere la pressione di una grande Team. La McLaren Honda al contrario pare avere un discreto telaio ma subisce dannatamente la mancanza di prestazioni di un fragilissimo motore. Forse il rientro in Europa per queste due squadre rappresenterà’ il vero inizio del mondiale.
Essere geograficamente più vicini alle proprie factory facilità oggettivamente il trasporto dei materiali e l’arrivo delle novità tecniche e aerodinamiche, sia per chi insegue da vicino sia per chi vuole provare a scappare.
F1, il bilancio dopo 4 gareF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi