22 ottobre 2015 – Primo matchpoint stagionale per Lewis Hamilton che, in teoria, può vincere il titolo già domenica ad Austin, nel GP degli Stati Uniti. Per l’inglese portare a casa il titolo sarà un gioco da ragazzi.
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di Francesco Svelto Segui @f_svelto
Siamo alla resa dei conti. Suvvia, chi pensava anche soltanto a maggio che le cose potevano andare diversamente? In tanti ci speravano, questo si, e magari era anche una speranza per dare un po’ di verve ad un mondiale che aveva già preso una determinata strada dalle prove invernali. Ma razionalmente, chi poteva credere che Hamilton non fosse avviato concretamente nella conquista del suo terzo titolo mondiale? In pochi, decisamente pochi.
Quanto detto ci permette di analizzare due aspetti di questo mondiale, uno positivo e l’altro negativo. Il primo – positivo – riguarda la Ferrari e i ferraristi. Se Vettel riuscisse a tenere il mondiale ancora aperto e, alla fine dei giochi, conquistare la piazza d’onore, sarebbe una grande impresa sportiva considerato lo stato della Ferrari di appena 12 mesi fa. Al di la dei ribaltoni “aziendali” avvenuti a Maranello ed al di la di giudizi e azzardati confronti, parliamo di un ragazzo che ha dato entusiasmo, metodica di lavoro e leggerezza ad un ambiente diventato un po’ troppo pesante e cupo per tanti aspetti. Di questo gliene va dato atto.
Ad ogni modo Hamilton The Hammer ha dimostrato davvero di essere un martello ed il mondiale lo sta meritando. Tifosi ferraristi e non, però, sperano che il prossimo anno la profezia dell’inglese che vede Vettel in lotta con lui “a sportellate” per tutta la stagione, possa diventare realtà.
F1 “Il martello” al primo matchpointF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi