01 novembre 2014 – Dopo la debacle del team col il quale ha corso fino a tre settimane fa, il pilota svedese Marcus Ericsson è ad un passo dal diventare pilota Sauber per la prossima stagione.
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Manca ancora l’ufficialità ma sembra cosa fatta per l’approdo in Sauber del 24enne svedese Marcus Ericcson. Si, Ericsson, colui che a inizio stagione prendeva importanti secondi al giro anche dal proprio compagno di squadra, il pilota che è stato addirittura anche preso in giro in lungo e in largo per la rete a causa delle sue prestazioni giudicate non proprio da categoria regina e che, purtroppo, è rimasto appiedato dalle ben note vicende che hanno coinvolto la Caterham nel periodo d’avvicinamento al GP degli Stati Uniti.
Ebbene adesso Ericsson potrebbe servire la vendetta a tutti i suoi detrattori. Se da un lato il povero Marcus potrebbe non vedere più la griglia di partenza a bordo della sua vettura bianco-verde, la novità è che secondo la stampa tedesca, pare che l’entourage dello svedese abbia provveduto, in questi giorni tormentati, a piazzare Marcus addirittura alla corte di Monisha Kaltenborn. Vero è che lo scandinavo porta una dote che oscilla tra i 15 e i 20 milioni di euro al team che accetta di “ospitarlo” ed alla Sauber una cifra simile farebbe comodo e non poco, data la sua situazione economica attualmente precaria.
Ma se manca poco per l’ufficialità del primo sedile Sauber per il 2015, chi potrebbe affiancare lo svedese nel team elvetico? Adrian Sutil, navigato pilota della F1 di questi ultimi anni, può vantare un biennale che è valido fino alla fine del 2015 stesso. La scelta più logica, quindi, ricadrebbe su di lui.
A questo punto si rinuncerebbe ai petroldollari di Gutierrez e della Telmex? Improbabile! Soprattutto alla luce del grande ritorno di un appuntamento iridato proprio in Messico l’anno prossimo. Sarebbe un’operazione di marketing da non poco e che la Sauber non vorrebbe vedersi sfuggire.
Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione molto intricata, con quattro piloti che stanno combattendo per un sedile e dei giochi di potere (e di soldi) che potrebbero far pendere la bilancia per l’uno o per l’altro. Chi sia il favorito, però, ancora non si sa. L’unica cosa certa è che la Sauber non è più nelle condizioni di poter rifiutare piloti paganti.
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