10 novembre 2015 – La Honda ha capito dove sono gli errori nella progettazione della sua power unit e sta già provando a recuperare il deficit di potenza. Spera di compiere il miracolo e di essere competitiva il prossimo anno.
Già vedendo per la prima volta la McLaren-Honda di quest’anno si capiva che il team di Woking aveva cercato di minimizzare l’ingombro della power unit, rastremando il più possibile il posteriore della monoposto. Proprio questa scelta progettuale sembra essere la causa della poca potenza del motore giapponese, che infatti non riesce a recuperare energia con la parte ibrida. L’unità endotermica (ICE) ha circa 30 cavalli in meno del motore Mercedes, ma non sembra il problema più grosso, infatti il deficit totale di potenza stimato è di circa 80 cavalli,
Questi 50 cavalli che mancano al team anglo-giapponese sono da ricercare quasi tutti nella MGU-H, l’inefficienza di questa componente è la causa dei problemi di prestazione, soprattutto nei lunghi rettilinei dove la parte ibrida gioca un ruolo determinante. Dobbiamo ricordare che la MGU-H non è soggetto alle stesse restrizioni della MGU-K e può essere utilizzata più liberamente durante un giro. Per risolvere questo problema bisogna aumentare la grandezza del gruppo turbo compressore, che era stato sottodimensionato proprio per minimizzare l’ingombro della power unit (un po’ la strada seguita in Ferrari lo scorso anno).
Il gap ora dalla Mercedes è di circa 2 secondi, per far avvenire questo miracolo e recuperare il distacco dal team tedesco la McLaren-Honda dovrà lavorare in maniera coesa, senza rimbalzarsi la colpa fra motoristi e telaisti. Un buono spirito di squadra, abbiamo visto quest’anno in Ferrari, può far lavorare tutti meglio e in modo sereno. Riuscire ad arrivare sul podio il prossimo anno sarebbe la dimostrazione che i miracoli ogni tanto accadono.
F1 La McLaren-Honda può fare il miracolo?F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi