F1 | Race of champions: la corsa dei campioni

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

18 Ottobre 2013 – C’era una gara che non valeva per il mondiale, che non assegnava punti ne ai piloti ne ai costruttori, ma che ha scritto la storia della Formula 1: La Race of Champions di Brands Hatch.

Non si tratta della Race Of Champions, o ROC, moderna, dove si mischiano rallysti e piloti di Formula 1 che si sfidano con mezzi del loro “mestiere” e pseudo macchine su 3 ruote. La vecchia Race Of Champions si svolgeva sul temibile circuito di Brands Hatch con vetture di Formula 1 vere e con team impegnati in maniera ufficiale con tanto di piloti, talvolta prime guide, a seguito. La vera Race of Champions era, spesso, la prima gara di Formula 1 dell’anno sul suolo europeo e non una “passerella” di fine anno in stadi calcistici modificati per l’occasione.

La prima edizione si svolse nel 1965 con la scusa di far correre le vetture di Formula 1 a Brands Hatch che quell’anno non ospitava il Gran Premio di Formula 1. L’evento fu un successo inaspettato a tal punto che nel 1967 (nel 1966 la Formula 1 tornò a Brands Hatch come Gran Premio) ci fu una seconda edizione. I vincitori delle prime due edizioni furono Mike Spence e Dan Gurney.

La Race of Champions, divenne nel corso degli anni il luogo prediletto per la presentazione per le vetture di Formula 1 che avrebbero, poi, affrontato la stagione nel campionato del mondo. Mossero qui i primi passi: Lotus 80, Ferrari 312 T2, Hill GH1, Hescket 308, BRM P204 e molte altre.

La Race Of Champions piaceva anche perchè era un caleidoscopio di vetture da competizione. Si potevano vedere vetture di: Formula 1, Formula Aurora (La F1 inglese),F.5000, F2 e F3 tutte insieme gareggiare contemporaneamente. Il fatto che la corsa durasse solo 170Km, evitava il formarsi di situazioni di traffico pericolose. Spesso la corsa dei campioni era una prova del campionato di Formula Aurora o F5000 e, quindi, facevano classifica a se. Nel 1973, Peter Gethin alla guida di una Chevron-Chevrolet F5000, fu l’unico vincitore di una Race Of Champion non alla guida di una Formula 1.

La Ferrari fece sue 2 edizione della Race Of Champions nel 1971 (con Clay Regazzoni) e nel 1979 (Con Gilles Villeneuve). Nel 1975 si corse una Race Of Champions in condizioni proibitive. La pioggia divenne mista neve e i piloti ebbero i loro grattacapi per scegliere le coperture ideali. Vinse Tom Pryce. La neve è stata spesso influente sulla data della corsa, costringendo gli organizzatori a spostare l’evento a causa della quantità eccessiva di neve sulla pista.

Dopo 3 anni di interruzione, nel 1980 e 1982 Brands Hatch ospitò il mondiale di Formula 1, la Race of Champions torna, ma è l’ombra di se stessa. I principali team cominciano a snobbarla credendo sia uno spreco di risorse e forze correre senza portare punti per il mondiale. Al via ci sono solo vetture di Formula 1, in quanto la Formula Aurora e la F5000 hanno chiuso di battenti da un paio di anni. Per la cronaca l’ultima edizione va a Keke Rosberg.

La Race Of Champions svanì nel 1984 per non tornare mia più. In un epoca dove le Formula 1 corrono solo nel loro campionato, senza concedersi neanche qualche giretto in competizioni non valide per il mondiale, è bello ricordare gare come la Race Of Champions. Gare dove non c’erano punti, strategie o giochi di squadra, ma dove contava solo vincere quel giorno. Gran Premi che non erano tali, ma per la varietà di mezzi impegnati erano più belli dei Gran Premio odierni.

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