20 maggio 2014 – Quindicesima puntata dei ritratti dei personaggi che hanno fatto la storia della Formula 1 dedicata al manager che più di chiunque altro ha influenzato la storia della Formula 1, portando una vera e propria rivoluzione Bernie Ecclestone.
L’inglese inizia la sua carriera come pilota motociclistico, ma ben presto a lanciarlo nel mondo delle corse sarà l’altro settore di cui il giovane Bernie si occupa, ossia la rivendita di ricambi per moto. Questo, grazie alla Compton & Ecclestone, gli permetterà di pagarsi le gare e di far duiventare la sua concessionaria una delle più importanti del Regno Unito. Nel 1949 tenta anche il salto nelle 4 ruote, correndo in Formula 3 inglese, ma un grave incidente porrà fine alla sua carriera di pilota.
Una decina di anni più tardi torna con la Lotus per fare da manager a Jochen Rindt, con cui stringe un legame di amicizia oltre che professionale, ma ancora una volta il destino sarà beffardo con Ecclestone, che perderà il suo pupillo Rindt nel corso delle prove ufficiali del sabato del Gran Premio d’Italia del 1970, quando andrà a schiantarsi con la sua Lotus 72 alla curva Parabolica. L’incidente lo ucciderà sul colpo e il Mondiale gli verrà assegnato postumo prcchè nessuno tra Regazzoni, Ickx e gli altri in lotta riusciranno a raggiungere il suo punteggio. Ecclestone, colpito dal dolore per la perdita, deciderà nuovamente di ritirarsi dalle competizioni.
Ma questa volta il ritiro sarà breve; già nel 1972, infatti, torna al comando della Brabham, che gli verrà ceduta da Ron Tauranac, e riuscirà a riportarla al successo. Nel frattempo, però, Ecclestone si distingue in un altro campo: quello della lotta politica all’interno della Formula 1. Infatti, nel 1974 riunisce intorno al suo progetto Colin Chapman (Lotus), Teddyu Mayer (McLaren), Max Mosley (March), Ken Tyrrell e Frank Williams e insiemem fonderanno la FOCA (Formula One Constructors Association). Il sodalizio si porrà in termini di netto contrasto con la FISA, sia in termini di regolamenti sportivi che tecnici, e si trasformerà in una lotta personale tra Ecclestone e il Presidente della FISA, Jean-Marie Balestre. Infatti, i principali punti di lotta saranno sia sul piano dei reaquisiti per l’ammissione che su quello dei diritti televisivi, cosa che alla fine porterà alla firma del Patto della Concordia nel 1981. Ma sarà un altro il principale fronte di scontro con la FISA, ossia quello tecnico.
Nel corso del 1982, però, si assisterà a una protesta clamorosa: i team della FOCA non riusciranno a contrastare le prestazioni delle scuderie FISA, il cui livello di prestazioni aveva ormai raggiunto una superiorità netta rispetto ai team inglesi; il risultato porterà questi ultimi a schierare le proprie vetture sottopeso, cui la Ferrari rispose con un alettone posteriore sdoppiato. La FISA intervenne e squalificò dal Gran Premio del Brasile Rosberg e Piquet ma non Watson (sottopeso) e dal Gran Premio degli USA Ovest Villeneuve (a causa dell’alettone posteriore). Per protesta i team FOCA salteranno il Gran Premio di San Marino, gara che vedrà 14 vetture al via e che si concluderà con il drammatico duello tra Villeneuve e Pironi.
Le schermaglie andranno avanti fino al 1987, quando verrà firmato un nuovo Patto della Concordia ed Ecclestone, che nel frattempo aveva portato alla Brabham 2 Mondiali con Piquet (1981 e 1983), che
Cambiano in regolamenti tecnici e sportivi, cambiano le piste, l’evoluzione è senza sosta, ma questa situazione, unita alle continue modifiche ai regolamenti tecnici e sportivi, non va giù alle Case che spesso arrivano a minacciare un Mondiale alternativo. Questa continua guerra arriverà a un epilogo nel 2009, quando la litigata tra Montezemolo e le grandi Case costruttrici da un lato e Max Mosley dall’altro arriverà a un epilogo con la firma di un accordo che darà alle Case, e alla Ferrari in particolare, il diritto di veto
F1 | Ritratti: Bernie Ecclestone, l’uomo che ha cambiato la F.1F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi