F1 | Ritratti: Bernie Ecclestone, l’uomo che ha cambiato la F.1

Da Tony77g @antoniogranato

Cristian ButtazzoniF1Sport.it

20 maggio 2014 – Quindicesima puntata dei ritratti dei personaggi che hanno fatto la storia della Formula 1 dedicata al manager che più di chiunque altro ha influenzato la storia della Formula 1, portando una vera e propria rivoluzione Bernie Ecclestone.

L’inglese inizia la sua carriera come pilota motociclistico, ma ben presto a lanciarlo nel mondo delle corse sarà l’altro settore di cui il giovane Bernie si occupa, ossia la rivendita di ricambi per moto. Questo, grazie alla Compton & Ecclestone, gli permetterà di pagarsi le gare e di far duiventare la sua concessionaria una delle più importanti del Regno Unito. Nel 1949 tenta anche il salto nelle 4 ruote, correndo in Formula 3 inglese, ma un grave incidente porrà fine alla sua carriera di pilota.

Passano diversi anni prima di rivederlo in pista, come manager del pilota Stuart Lewis-Evans e acquirente della Connaught, con cui fa il suo ingresso in Formula 1 da manager e fa correre proprio Lewis-Evans e tenta lui stesso di qualificarsi al Gran Premio di Monaco del 1958. Purtroppo, però, Lewis-Evans subirà un grave incidente nel corso del Gran Premio del Marocco e morirà a causa delle conseguenze di quell’incidente ed Ecclestone si ritirerà nuovamente dalle piste.

Una decina di anni più tardi torna con la Lotus per fare da manager a Jochen Rindt, con cui stringe un legame di amicizia oltre che professionale, ma ancora una volta il destino sarà beffardo con Ecclestone, che perderà il suo pupillo Rindt nel corso delle prove ufficiali del sabato del Gran Premio d’Italia del 1970, quando andrà a schiantarsi con la sua Lotus 72 alla curva Parabolica. L’incidente lo ucciderà sul colpo e il Mondiale gli verrà assegnato postumo prcchè nessuno tra Regazzoni, Ickx e gli altri in lotta riusciranno a raggiungere il suo punteggio. Ecclestone, colpito dal dolore per la perdita, deciderà nuovamente di ritirarsi dalle competizioni.

Ma questa volta il ritiro sarà breve; già nel 1972, infatti, torna al comando della Brabham, che gli verrà ceduta da Ron Tauranac, e riuscirà a riportarla al successo. Nel frattempo, però, Ecclestone si distingue in un altro campo: quello della lotta politica all’interno della Formula 1. Infatti, nel 1974 riunisce intorno al suo progetto Colin Chapman (Lotus), Teddyu Mayer (McLaren), Max Mosley (March), Ken Tyrrell e Frank Williams e insiemem fonderanno la FOCA (Formula One Constructors Association). Il sodalizio si porrà in termini di netto contrasto con la FISA, sia in termini di regolamenti sportivi che tecnici, e si trasformerà in una lotta personale tra Ecclestone e il Presidente della FISA, Jean-Marie Balestre. Infatti, i principali punti di lotta saranno sia sul piano dei reaquisiti per l’ammissione che su quello dei diritti televisivi, cosa che alla fine porterà alla firma del Patto della Concordia nel 1981. Ma sarà un altro il principale fronte di scontro con la FISA, ossia quello tecnico.

Ecclestone e i team inglesi, infatti, non appoggeranno la strada che in quegli anni si stava facendo largo in Formula 1, ossia quella dei motori turbo e si concentreranno sugli studi aerodinamici, come la generazione dell’effetto suolo. La FISA in quegli  anni arriverà a bandire le minigonne e, allora, Ecclestone organizza delle azioni di boicottaggio delle gare, ma i risultati ottenuti non saranno praticamente mai quelli sperati. Si arriverà però al punto di svolta nel 1981, quando verrà firmato il Patto della Concordia, in cui la FISA mantiene la potestà sui regolamenti tecnici, mentre la FOCA si occupa degli aspetti sportivi e commerciali. Il nuovo ruolo assunto da Ecclestone gli permetterà alcuni indubbi vantaggi, come quello di evitare la squalifica delle proprie vetture nel corso delle gare per la presenza di correttori di assetto. Un trattamento diverso è stato, però, dato alla Lotus 88, che non ha mai potuto prendere parte alle gare perchè il sdoppio telaio era considerato una struttura mobile e quindi non conforme al regolamento.

Nel corso del 1982, però, si assisterà a una protesta clamorosa: i team della FOCA non riusciranno a contrastare le prestazioni delle scuderie FISA, il cui livello di prestazioni aveva ormai raggiunto una superiorità netta rispetto ai team inglesi; il risultato porterà questi ultimi a schierare le proprie vetture sottopeso, cui la Ferrari rispose con un alettone posteriore sdoppiato. La FISA intervenne e squalificò dal Gran Premio del Brasile Rosberg e Piquet ma non Watson (sottopeso) e dal Gran Premio degli USA Ovest Villeneuve  (a causa dell’alettone posteriore). Per protesta i team FOCA salteranno il Gran Premio di San Marino, gara che vedrà 14 vetture al via e che si concluderà con il drammatico duello tra Villeneuve e Pironi.

Le schermaglie andranno avanti fino al 1987, quando verrà firmato un nuovo Patto della Concordia ed Ecclestone, che nel frattempo aveva portato alla Brabham 2 Mondiali con Piquet (1981 e 1983), che cederà la scuderia e verrà nominato Vicepresidente della FIA, con la costituzione della Formula One Promotions and Administration (FOPA), società che avrà il compito di gestire i diritti commerciali, televisivi e gli aspetti promozionali della Formula 1.

Da questo punto in poi, l’ascesa di Ecclestone è inarrestabile, la Formula 1 cresce sempre più di interesse, grazie anche ai grandi duelli che vfedevano contrapposti Alain Prost, Ayrton Senna, Nigel Mansell, Nelson Piquet, Michael Schumacher, Riccardo Patrese, Damon Hill… e ovviamente questo ebbe delle fortissime ripercussioni dal punto di vista televisivo e commerciale. Nel 1995, poi, si assiste a un passaggio ulteriore: i diritti televisivi della Formula 1 passano alla FOM (Formula One Managerment), che prende il posto della FOPA, e da quel momento la storia della massima categoria automobilistica cambia radicalmente, perchè i diritti prima vengono concessi fino al 2010 e poi fino al 2110 e tutte le emittenti dovranno contrattare i ditritti di trasmissione con la FOM. La FOM, tramite un’altra società costituita da Ecclestone, la SLEC, ha quindi la piena gestione commerciale della Formula 1, che diventa un grande cebntro di business, e per farlo si affida a tre grandi banche, Bayerische Landesbank, Lehman Brothers e J.P. Morgan Chase.

Cambiano in regolamenti tecnici e sportivi, cambiano le piste, l’evoluzione è senza sosta, ma questa situazione, unita alle continue modifiche ai regolamenti tecnici e sportivi, non va giù alle Case che spesso arrivano a minacciare un Mondiale alternativo. Questa continua guerra arriverà a un epilogo nel 2009, quando la litigata tra Montezemolo e le grandi Case costruttrici da un lato e Max Mosley dall’altro arriverà a un epilogo con la firma di un accordo che darà alle Case, e alla Ferrari in particolare, il diritto di veto sui regolamenti tecnici e sportivi futuri della Formula 1. Ma quelle che non ci stanno al potere di Ecclestone sul controllo della Formula 1 sono le banche, che tenteranno più volte di mettere Ecclestone alle strette e ci riusciranno, dapprima nel 2004 quandi fatto autorizzeranno le banche a estromettere Ecclestone dal controllo della Formula 1 e, da ultimo, nel 2014 quando porteranno Ecclestone alle dimissioni dalla FOM per l’invio dell’incriminazione per corruzione. Ma nonostante queste accuse, Ecclestone continua a esercitare una forte influenza decisionale sulla Formula 1, prova ne è la continua guerra a distanza con Jean Todt sulle nuove power unit, che Ecclestone ha giudicato negativamente.

Insomma, sebbene sia decaduto dal vertice del Circus, Ecclestone non manca di certo di far sentire la propria voce e di influenzare le decisioni della FIA sul futuro della Formula 1, nonostante l’immensa mole di critiche che da più parti si è attirato nel corso di questi anni.

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