26 maggio 2014 – Auguri di buon compleanno a uno dei manager italiani più importanti e influenti degli ultimi anni di storia della Formula 1 e non solo: Cesare Fiorio compie oggi, infatti, 75 anni, e a lui vogliamo dedicare il ritratto della settimana (il 17. della serie), visto che le sue imprese con la Lancia, la Fiat e la Ferrari (ma non solo) hanno segnato in modo indelebile la storia dell’automobilismo mondiale.
Saranno infatti diversi i modelli della FIAT e della Lancia ad aggiudicarsi i titoli mondiali, a iniziare dalla Lancia Fulvia HF, per poi proseguire con un eccezionale capolavoro dell’ingegner Bertone spinto dai motori della Ferrari Dino 246 GT, la Stratos, con cui Sandro Munari vince anche un Mondiale piloti.
Anche la Fiat sviluppa un modello vincente: sui tratta della 131 Abarth, che partì da un prototipo derivato dalla X1/9 portato in pista nel 1974 da Clay Regazzoni. Anche questo modello, grazie a Markku Alén nel 1978 e Walter Röhrl nel 1980 la FIAT vince 2 Mondiali piloti e 3 Mondiali cistruttori.
Dopo Bertone, la Lancia decide di estendere il proprio orizzonte di gare anche alle piste e qui si apriranno due progetti paralleli: quello della Lancia Beta Montecarlo Turbo (in pista) e della 037 (nei rally), progfettate da un nome nuovo che si farà ben presto notare: Sergio Limone, coadiuvato daai motoristi FIAT. Queste vetture portarono alla Lçancia un altro Mondiale costruttori nei rally (la 037) e ben 2 Mondiali costruttori in pista (la Beta Montecarlo Turbo), con piloti che ben presto si faranno notare anche in Formula 1: Riccardo Patrese, Walter Röhrl (questo non correrà n F.1), Eddie Cheever e Michele Alboreto, Piercarlo Ghinzani, Eddie Cheever e Andrea de Cesaris. Fiorio si dividerà tra i rally e la pista, portando avanti con successo entrambi i progetti. I trionfi della 037 però verranno macchiato dall’incidente mortale di Attilio Bettega al Tour de Corse del 1985, quando interruppe la corsa della sua 037 che stava finendo in un burrone ma andò a schiantarsi contro un albero, morendo sul colpo. Questo non interruppe i programmi della Lancia, che si avviava al 1986 pronta per nuove sfide
La vendetta, però, è inmmediata: con l’arrivio del Gruppo A, la Lancia schiera la Delta HD Integrale e la Delta HF 4WD, che domina le scene dal 1987 al 1992, vincendo 6 Mondiali costruttori consecutivi e 4 Mondiali piloti (2 con Biasion e 2 con Kankkunen), diventando il prodotto automobilistico più vincente deklla storia. Cesare Fiorio schiererà con questa vettura anche il figliio Alex. Il manager torinese, pochi ani più tardi, chiuderà l’avventura nei rally ed entrerà in Formula 1 insieme a Claudio Lombardi, mentre Sergio Limone andrà all’Alfa Romeo, dove progetterà le plurivittoriose 155 e 156, leader nei principali Campionati europei Turismo.
Fiorio comincia dunque la sua avventura in Ferrari nel 1989, con Gerhard Berger e il neo.-arrivato Nigel Mansell. La 640 progettata da Barnard, che segnerà il ritorno ai motori aspirati, presenta l’innovazione introdotta dal progettista inglese del cambio elettroattuato con comandi al volante e, a sorpresa, vince subito con Mansell in Brasile. L’inglese si ripete in Ungheria, ma è noto anche per il suo carattere un po’ particolare. Nel Gran Premio del Portogallo, infatti, sbaglia l’entrata dei box per il suo cambio gomme e innesta la retromarcia, per poi ripartire. La manovra non sfugge ai commissari che lo squalificano, ma l’inglese prosegue per la sua strada, andando a collidere con la McLaren di Senna.
A sorpresa, già a Monza dell’anno prima arriva un colpo di scena: Jean Alesi, che aveva sottosvcritto il contratto cion la Williams, lo straccia per andare alla Ferrari. Fiorio e Prost lo accolgono a braccia aperte, ma per farlo saranno costretti a regalare a Frank Williams un esemplare della Ferrari 640, con il cambio elettroattuato, che farà la fortuna di Adrian Newey. Infatti la FW14 si rivelerà un missile soprattutto nella seconda parte della stagione, e a guidarla ci sarà Nigel Mansell, che farà capire che il suo ritiro era solo una finta per distrarre i giornalisti. La Ferrari, invece, naviga in cattive acque, nonostante qualche apparizione sul podio e l’impegno dei due piloti. Fiorio decide di correre ai ripari, contattando in gran segreto Ayrton Senna per portarlo a Maranello. La trattativa andò in porto, ma venne scoperta da Prost, che pretese la testa del manager torinese. Fiorio rimase molto colpito dalla vicenda, che come lui stesso dirà “mi ha cambiato la vita”. Infatti a intervenire fu la presidenza della Ferrari, che prima esonerò Fiorio dal ruolo di Direttore sportivo dopo 4 gare e a fine stagione licenziò in tronco Prost, facendo correre l’ultima gara al collaudatore Morbidelli.
E’ l’inizio del periodo di declino per la Ferrari, con un lungo digiuno dalle vittorie che durerà fino al 1994, proprio l’anno in cui Fiorio farà il suo ritorno nel mondo delle gare dopo aver passato un periodo nella motonautica e aver conquistato 2 mondiali, oltre al Nastro Azzurro per il record della traversata atlantica in 58 ore e 34 minuti (ancora imbattuto). A volerlo fu Flavio Briatore, che aveva acquisito la Ligier, team francese che si presenterà al via con motore francese (Renault) e una coppia di piloti tutta francese (Panis e Bernard) e, per uno strano gioco del destino, nel giorno della rinascita della Ferrari, il Gran Premio di Germania del 1994, Fiorio otterrà il miglior risultato della stagione, con entrambi i piloti sul podio. La circostanza è resa ancora più suggestiva dal fatto che i motori della 412T1 furono progettati da Claudio Lombardi, colui che aveva coadiuvato Fiorio negli anni di successo della Lancia.
Con queste prospettive, la Ligier parte per la stagione 1995 con la JS41, una monoposto che era la fotocopia riadattata della Benetton B194, e con questa monoposto, Fiorio conquista una doppia presenza sul podio, con Martin Brundle (subentrato a Bernard) in Belgio e Olivier Panis nell’ultima gara in Australia.
Fiorio continuerà a occuparsi di Formula 1 dagli studi di RaiSport, in cui dispenserà pareri autorevoli, dall’alto della sua grande esperienza e della prestigiosa serie di traguardi conquiistati nel mondo delle competizioni automobilistiche.
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