30 giugno 2014 – La serie dei personaggi che hanno fatto la storia della Formulas 1, giunta alla sua 21. puntata, parla di un manager che ha contribuito a scrivere la storia di questo sport grazie alle sue vittorie ottenute con la Ferrari, da direttore sportivo prima e da Presidente poi, Lucaa Cordero di Montezemolo.
Il giovane avvocato inizia una breve carriera da pilota nel mondo dei rally, in cui si guadagna riconoscimenti importanti, tra cui quello di Cesare Fiorio che lovorrà alla Lancia al volante di una Fulvia HF al fianco di Daniele Audetto. Fiorio e Audetto avranno un ruolo anche nel successivo destino di Montezemolo alla Ferrari. Sarà proprio il Drake, nel 1973, a volerlo alla propria scuderia per gestire quella che si sarebbe rivelata come una fase di rivoluzione: infatti a dare manforte a Clay Regazzoni arriverà Niki Lauda. Prima però la Ferrari dovrà attraversare un’altra stagione difficile, con Ickx e Merzario che raccoglieranno un solo podio in tutta la stagioine. Ma la nuova coppia di piloti e la nuova 312B3 che stava per nascere promettevano già un’aria nuova a Maranello. E a confermarlo sarà proprio il progetto di Forghieri, completamente rivoluzionario rispetto a quelli precedenti, soprattutto dal punto di vista aerodinamico, e Regazzoni si dimostrerà in grado di lottare con Fittipaldi per la conquista del titolo, battendo in classifica Scheckter e Lauda che avevano colezionato più vittorie di lui.
Questo però è solo l’assaggio di quello che sarebbe accaduto la stagione successiva, con la nuova 312T dotata del cambio trasversale, che si rivelerà una vera e propria
Montezemolo a fine stagione si ritira dalla dirigenza sportiva della Ferrari per ricoprire l’incarico di responsabile delle relazioni esterne FIAT. Verrà sostituito proprio da Danierle Audetto, suo navigatore ai tempi della Lancia Fulvia. Dopo altre esperienze nel mondo dell’editoria, dello sport e dell’impresa, torna in Ferrari insieme a Niki Lauda, che vorrà come consulente, alla fine del 1991, dove la situazione è tutt’altro che rosea. Jean Alesi e Alain Prost si ritrovano fra le mani una monoposto difficile da guidare, problematica e inaffidabile, dopo la partenza di Barnard; in più, c’è di mezzo la diatriba che vede protagonisti proprio Prost e Cesare Fiorio, diventato Direttore sportivo della Ferrari. Causa dello scandalo, la trattativa che il team manager stava conducendo per portare Ayrton Senna alla
Infatti all’avvio della stagione 1994, Montezemolo parla in modo molto nchiaro: l’obiettivo è tornare a vincere, e per farlo la Ferrari si affida a John Barnard, che crea una monoposto a suo modo rivoluzionaria, la 412T1, con cui, dopo un avvio di stagione tutto sommato positivo, a Hockenheim Berger riporta a Maranello una vittoria che mancava da 3 anni e mezzo, impreziosita dalla pole position, mentre Alesi si aggiudicherà la prima partenza al palo a Monza. Il vento inizia a cambiare e all’inizio del 1995 la Ferrari inizia ad avere progetti ambiziosi: mentre viene presentata la nuova 412T2, infatti, viene annunciato il progetto di un nuovo propulsore V10, che inizialmente avrebbe dovuto esssere montato sulla vettura già a metà stagione ma che invece sarà sfruttato dalla Ferrari a partire dal 1996. Intanto la stagione prende il via con Alesi che, dopo il quinto posto di Interlagos, sembra molto più in pallòa rispetto a Berger,
Ma questo era solo l’inizio, perchè nei 4 anni successivi la Ferrari dilaga, centrando anche due doppiette iridate nel 2002 e 2004, in una Formula 1 che si veste sempre più di elettronica e dove il pilota conta sempre, anche se in misura minore. E mentre tutti gli addetti ai lavori criticano questa Formula 1, Montezemolo la difende, ritenendo sempre che i migliori team e le migliori Case costruttrici abbiano diritto a maggiori riconoscimenti anche di carattere finanziario.. Una prima battaglia di Montezemolo ha riguardato l’attribuzione del sistema di punteggio che attribuiva 8 punti al secondo invece che 6, sostenendo che andava a premiare chi era più regolae e non chi vinceva di più. Questo è stato solo uno degli aspetti che lo hanno portato a una lunga battaglia sui regolamenti tecnici e sportivi, come l’introduzione di una terza macchina (da lui stesso caldeggiata) o l’opposjizione all’ingresso dei team cosiddetti minori, sfiociata nella costiotuziione di una cordataq, la FOTA, che a più riprese avevano minacciato di abbandonare la Formula 1 per creare un Mondiale alternativo. Ne sono seguite varie mediazioni che nel 2009 hanno poratto alla firma di un accordo tra la FIA, Ecclestone e la FOTA per la gestione dei diritti televisivi, degli aspetti commerciali, sportivi e tecnici riguardanti la Formula 1. Ma le battaglie da combattere son
In casa Ferrari, intanto, dopo le vittorie nei primi anni 2000, Schumacher si vede costretto ad alzare bandiera bianca nel 2005, lasciando la disfida iridata nelle mani di Alonso e Raikkonen, attuali piloti Ferrari, per poi scontrarsi direttamente con lo spagnolo nel 2006, prima del suo abbandono momentaneo alla Formula 1. A sostituirlo ci penserà Kimi Raikkonen, che farà centro al primo colpo, regalando l’ultima gioia iridata alla Ferrari, approfittando della faida interna alla McLaren tra Alonso e Hamilton. L’anno successivo, però, qualcosa va storto e il Mondiale piloti sfugge dalle mani di Massa all’ultima curva dell’ultima gara, dopo che a Interlagos aveva tagliato il traguardo da vincitore, grazie al sorpasso di Hamilton su Glock che consegna all’inglesse della McLaren il titolo. L’èanno successivo si rivela una stagione drammatica per la Ferrari a causa dell’incidente che colpisce lo stesso Massa e il calo di prestazioni della monoposto, che con Raikkonen e Fisicheklla si vede costretta a soccombere nella stagione contrraddistinta dal dualismo tra BrawnGP e Red Bull.
Montezemolo allora gioca un’altra carta: strappa alla Renault, con un contratto triennale, Fernando Alonso, rivale della Ferrari nel 2006, con il chiaro obiettivo di vincere il Mondiale subito. Il 2010 parte bene per la Ferrari, con una doppietta, ma dovrà vedersela con le due Red Bull di Vettel e Webber, in una sfida che alla fine premierà il giovane tedesco, capace di battere lo spagnolo all’pultima gara ad Abu Dhabi. La red Bull negli anni successivi domina le scene, con Alonso sempre costretto a inseguire e tentare cdi impensierire il domkinio dei rivali, ma anche nei 3 anni a seguire il risultato sarà il medesimo. Alonso, allora, parte all’attacco del team, con dichiarazsioni che non mancheranno di suscitare un certo clamore (come il “vorrei la macchina degli altri” come regalo per il suo compleanno o il
Tuttavia questo non nasconde le capacità manageriali e imprenditoriali di quest’uomo cresciuto all’ombtra di Enzo Ferrari e Gianni Agnelli (suo zio), il quale ha saputo riportare al massimo prestigio quello che è il marchio più famoso del mondo, sia a livello sportivo che a livello commerciale.
F1 | Ritratti: la Ferrari di Luca Cordero di MontezemoloF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi