29 aprile 2014 – Durante quel weekend nero di Imola ’94, come la storia racconta, l’incidente mortale di Ayrton e il botto altrettanto fatale di Roland Ratzenberger, non furono gli unici incidenti del weekend, per poco anche Rubens Barrichello non perse la vita contro le barriere della Variante Bassa del circuito Enzo e Dino Ferrari durante le prove libere del venerdì.
A distanza di vent’anni da quel weekend, ancora non ci si rende conto di quanti avvenimenti catastrofici sono successi in così poco spazio di tempo e con così tanta “facilità”. Probabilmente un bruttissimo scherzo del destino o più semplicemente sfortuna videro coinvolti tre piloti in tre incidenti diversi in tre punti diversi del pista, in tre modi diversi ed in tre giornate diverse, due dei quali, oggi non possono raccontarlo. Il primo della lista fu Rubens Barrichello, unico superstite di quel trittico di crash spaventosi. Durante le prove del sabato tocco al giovane Roland Ratzenberger ed infine, la domenica del Gran Premio ad Ayrton.
Rubens di fatto, rischiò di perdere la vita, cosa che non successe quasi per miracolo. Senna forse scosso la terribile crash, andò a trovare Barrichello in ospedale due giorni prima del suo terribile incidente, il giovane brasiliano si ispirava ad Ayrton come modello di guida e mentore.
In occasione del decimo anniversario nel 2004, l’allievo, Barrichello rilasciò una breve intervista prima del weekend di Imola. “La morte di Ayrton è stata difficile per la mia carriera. Mi ricordo di un Ayrton, sorridente, portò grandi trionfi e sorrisi. Più che altro era un idolo, passavo la mia mattinata da bambino a guardare le sue gare e ho avuto la fortuna di correre con lui ed essere suo amico.”
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