13 aprile 2014 – Decima puntata (di recupero) della serie dedicata ai personaggi che hanno fatto la storia della Formula 1, dedicata a un personaggio molto particolare, messosi in luce come pilota e anche come costruttore, Sir Jack Brabham.
L’australiano è noto all’ambiente della Formula 1 per essere stato l’unico pilota al mondo a vincere un Campionato del mondo con una vettura da lui stesso progettata, ma la sua carriera non sarà così facile come potrebbe sembrare. Infatti, lui, figlio di emigranti inglesi in Australia, dopo aver assaggiato le 4 ruote con le Midget, categoria in cui il suo talento verrà subito alla luce. Ma inizialmente sembrava che questa avventura non dovesse nemmeno iniziare, visto che il giovane Jack era andato ad assistere a queste gare solo per trovare dei pezzi di ricambio da utilizzare nella propria officina di famiglia, le corse non gli interessavano proprio… O meglio, non gli interesserà guidare, perché fu Johnny Schonberg a lanciarlo nell’avventura, chiedendogli di costruirgli una vettura. Brabham non si tirò indietro e dette a Schonberg una vettura decisamente competitiva.
Poi, però, un bel giorno intervenne il fattore considerato croce e delizia per tutti i piloti, ossia le donne; a metterci lo zampino fu infatti la moglie di Schonberg, che decise di mettere la parola fine alla carriera del marito e l’ingrato compito di sostituirlo toccò al suo… meccanico, ossia a Jack Brabham. L’australiano vincerà per 4 anni (dal 1948 al 1951) il Campionato australiano delle midget, imponendosi anche in Sudafrica, vincerà alcune gare in salita e poi si buttò nel mondo delle monoposto. Personaggio abbastanza avversato nel mondo delle corse, soprannominato Black Jack per il suo carattere taciturno (e quando taceva metteva paura), Jack farà discutere per alcune decisioni, come quella di dipingere sulla sua auto i colori del suo sponsor petrolifero, che vennero fatte eliminare.
Brabham, grazie ai suoi risultati nelle midget e nelle corse in salita, si dedicherà alle monoposto e verrà convinto a cambiare continente, trasferendosi in Europa. Correrà le prime gare in Inghilterra, convinto da John Cooper a trasferirsi dall’Australia e il suo soggiorno in Europa avrebbe dovuto durare per non più di una stagione. Cercherà, senza successo, un volante presso Ferrari e Audi, che non saranno affatto convinte delle qualità dell’australiano, però John Cooper gli metterà a disposizione una vettura per consentirgli di correre nella categoria regina, la Formula 1.
Ma Brabham, dopo una stagione 1961 avara, coltiverà il sogno di vincere il titolo con una propria vettura. Come al suo esordio in F.1, le prime stagioni della Brabham si riveleranno difficoltose, anche se
Il team verrà lasciato a Ron Tauranac, che due anni più tardi lo venderà a Bernie Ecclestone. Il manager inglese sarà capace, di portare altri 2 Mondiali alla scuderia britannica nel 1981 e 18983, grazie a Nelson Piquet.
Ma la saga dei Brabham non finisce qui; infatti, anche il figlio di Geoff Brabham, Matthew, è in rampa di lancio nella carriera automobilistica, avendo già debuttato sui kart. Lo stesso David ha un figlio, Sam (che tra l’altro è nipote anche di Mike Thackwell), che corre nella Formula 2000 MRF inglese. Una passione che si trasmette in famiglia, capitanata da un uomo che si è messo in luce con il proprio genio e la propria creatività e che a 88 anni guarda orgogliosamente i risultati dei propri eredi.
F1 | Storia: Sir Jack Brabham, autore e creatore dei suoi successiF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi