Alessandro FranceseF1Sport.it
02 ottobre 2014 – Domenica si corre il GP del Giappone e ancora una volta non ci saranno italiani ai nastri di partenza. Occorre nuovamente volgere lo sguardo al passato per ricordare chi tra Fuji e Suzuka ha tenuto alto l’onore del Tricolore o ha legato la propria carriera al mondo motoristico del sol levante.
L’obiettivo è vincere subito almeno un GP. Jarno ottiene già al primo anno il miglior risultato della scuderia con un secondo posto al GP della Malesia. L’ottimo risultato sarà bissato in Baharain e accompagnato da podi che faranno dell’abruzzese il pilota di riferimento dell’universo Toyota. Per vedere una Toyota davanti a tutti dobbiamo attendere il GP degli Stati Uniti , ma soltanto in qualifica, dove Jarno ottiene la prima storica Pole Position della scuderia. Proprio grazie al grosso contributo di Trulli il 2005 è il miglior anno in assoluto per la Toyota che si andrà piazzare quarta tra i costruttori. Gli investimenti e la solidità finanziaria della casa convincono Trulli a sposare il progetto nelle stagioni successive mai però così soddisfacenti come la prima. Lotterà con loro fino al 2009, anno in cui Toyota decise di ritirarsi dal Circus.
Zanardi Alboreto, Fisichella e Filippi, quasi sulla cresta dell’Honda: altro grande interprete del nostro automobilismo è stato Giancarlo Fisichella che sull’asse italo-giapponese si è trovato al volante di una Jordan-Honda. Era il 2002 e per Giancarlo si trattava del ritorno nella scuderia irlandese che con un budget di circa 200 milioni tentava l’assalto ai colossi del mondiale. Non andò come si sperava e alla fine della stagione la scuderia perse lo sponsor principale e la fornitura ufficiale Honda.
In tempi recenti, è stato Luca Filippi a legare il proprio nome ad un costruttore giapponese. Nel 2008 fu collaudatore ufficiale di Honda dopo aver ben figurato l’anno precedente in un test con Super Aguri. Purtroppo l’ottima promessa italiana non ebbe la possibilità di trovare un sedile per la stagione successiva, e questo no di certo per mancanza di merito.
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