Per queste ragioni sono meravigliato del fatto che Micromega, pur facendo sentire la sua posizione critica, non abbia ancora pensato di aprire alcuna raccolta di firme contro l’acquisto degli F 35, un assurdo che sintetizza il peggio del Paese: la sua sudditanza, il pazzesco e ignobile spreco di denaro in un momento in cui si arrivano a tagliare persino i farmaci anticancro, la cialtroneria con cui ci si incaponisce ad acquisire un’arma risultata mediocre ad ogni analisi e sui cui molti altri Paesi stanno facendo marcia indietro, un’opacità di fondo dell’operazione suggerita proprio da una determinazione così grottesca da indurre il Quirinale a prodursi in un ennesimo golpettino contro il Parlamento e dunque contro i cittadini. Il tutto poi condito da dichiarazioni ambigue e talvolta ridicole dei vertici militari sulla necessità degli F 35, da silenzi dei partiti e da aperte menzogne sulle ricadute industriali che saranno eventualmente solo una modestissima frazione di quelle ventilate come cavallo di Troia per far passare una spesa insensata.
Insomma il quadro complessivo è tale da poter essere adottato come un autorevole libro di testo sulla seconda repubblica, il berlusconismo, il declino del Paese. E una raccolta di firme raccoglierebbe un consenso trasversale, coagulando, almeno su questo problema, opinioni e sensibilità di solito condannate alla separazione e alla dispersione. Trasformerebbe l’ipocrita e furbetta pausa di riflessione che la maggioranza si è data per evitare spaccature o problemi di consenso (chi può dire che non si arrivi anche ad elezioni impreviste) in uno spazio di manovra per far fallire l’assurdo spreco di 15 miliardi e segnare un punto contro il tragicomico stato della politica.
Andreottianamente mi chiedo se l’affare degli F35 non sia così pervasivo, così tetragono nella sua miseria sociale e morale, da indurre al silenzio anche i soggetti politici o editoriali che hanno voglia di gridare. E che certo non si troverebbero a farlo nel deserto, anzi desertificherebbero i terreni rigogliosi e opachi dell’oligarchia di fatto. Vabbè, moriremo democristiani e berlusconiani, ma almeno andreottiani, cerchiamo di risparmiarcelo.