Fa schiuma, ma non è sapone: Suburra

Creato il 28 ottobre 2015 da Signorponza @signorponza

Suburra è uno di quei rari film italiani che riesce a catturare l'attenzione fin dal trailer, perché si presenta con quell'aria un po' internazionale e lontana dalla solita commedia con Margherita Buy che ha una crisi isterica davanti allo specchio dal solito dramma con Margherita Buy che ha una crisi isterica davanti allo specchio.

Trama: tratto dall'omonimo romanzo, Suburra racconta i 7 giorni che precedono la "Apocalisse" del 12 novembre 2011. Sono le ore che precedono le dimissioni del Papa e un (ventilato) terremoto politico, avvenimenti che fanno da sfondo e si intrecciano con gli intrighi tra affari, Parlamento, Banda della Magliana, storie di sesso e droga, clan malavitosi e chi più ne ha più ne metta.

È chiaro fin dalla trama che l'obiettivo ambizioso è quello di dipingere un affresco della complessa vita degli uomini di potere di Roma, una Capitale cupa, più piovosa di Londra e meno bella che ne La Grande Bellezza, ma pur sempre affascinante in ogni suo scorcio.

La scelta degli attori è forse il grande punto di forza di questo film. C'è Claudio Amendola che interpreta Samurai e, per quanto mi riguarda, possiamo consegnargli già oggi l'Oscar per questa interpretazione; c'è Pierfrancesco Favino nei panni dell'Onorevole Filippo Malgradi, un tempo compare di Samurai e oggi in Parlamento a difendere interesse altrui; c'è un BRAVISSIMO Alessandro Borghi che interpreta Numero 8 e ti fa venir voglia di trasferirti subito a Ostia (molto brava anche Avril Lavigne che fa la sua fidanzata); c'è anche Elio Germano nel ruolo di Sebastiano, eletto personaggiodimmerda di questo film (ma c'è anche un intenso Antonello Fassari nei panni del padre di Sebastiano); infine ho anche molto apprezzato la presenza di un personaggio chiaramente ispirato alla seminarista sfranta.

Gli elementi sembrerebbero tutti al loro posto per fare di Suburra un capolavoro, in realtà purtroppo non è così. La sensazione è che al cinema si assista a un racconto spesso superficiale e troppo frammentato, a causa degli inevitabili limiti di tempo, ma anche probabilmente a causa della mancanza di coraggio di Stefano Sollima che firma la regia (abbastanza inevitabili i paragoni con il suo Gomorra televisivo). E proprio come in Gomorra la cosa più difficile è decidere per quale personaggio (dalla dubbia moralità) schierarsi. Perché non ce n'è nemmeno uno che si salva.

La notizia (forse) positiva è che Suburra sarà anche la prima serie prodotta da Netflix Italia che andrà in onda nel 2017. Le storie e gli intrighi che narra sembrano infatti perfetti per una serie tv.

Cose che si apprendono leggendo Wikipedia (e dintorni):

  • Esistono numerose differenze rispetto al romanzo da cui è tratto il film, tra cui la mancanza del personaggio principale (il Colonnello Marco Malatesta) e la diversa caratterizzazione dei personaggi;
  • La colonna sonora è composta da 13 tracce degli M83, che hipster!
  • Vi potete divertire a riconoscere i riferimenti a fatti e cose accadute realmente, perché anche se non vengono citati esplicitamente traggono spunto tutti dalla realtà;
  • Il titolo trae origine dal nome di un antico quartiere romano (noto per gli intrighi tra politica e malaffare) e non dalla cosa che Antonella Clerici fa fatica a capire.

3 Anne Praderio su 5 per Suburra. In attesa della serie.

E voi l'avete visto? Vi è piaciuto? In fondo al post la scheda molto tecnica di valutazione del film dove avete anche voi la possibilità di dare un voto (solo complessivo, non è colpa mia). Dateci dentro.

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